Una volta si diceva "di mamma ce n'è una sola", oggi si può dire seguendo le vicende familiari del Capo del Governo italiano di "papy ce n'è uno solo".
Quando al nascere di questa vicenda sul quotidiano "Libero", diretto da un amico del Capo del Governo, sono state pubblicare le fotografie della moglie del Capo del Governo con il seno di fuori, nessun figlio è intervenuto: nè figli, nè figliastri a dire "vergogna!".
Non sono intervenuti neppure quando il Capo del Governo ha detto che la loro madre, per tre, e matrigna, per due, doveva chiedergli scusa per quello che aveva detto e scritto e che quello che aveva scritto era stata indotta a farlo, quasi che non avesse la capacità di intendere e di volere.
Nessun figlio o figliastro ha speso pubblicamente una parola in difesa della propria madre o matrigna.
Ieri il leader dell'apposizione - che il centro destra se non ci fosse dovrebbe inventare - con la domanda rivolta agli italiani che diceva "fareste educare i vostri figli da un uomo così?", è riuscito in un solo momento a oscurare le pesanti considerazioni che proprio ieri molta stampa estera - Financial Times, El Pais etc.. - faceva sul nostro Capo del Governo, e fare insorgere i fino ad oggi silenti figli delle due moglie del Capo del Governo.
E' lui che li fa vivere come vivono: non possono altro che ringraziarlo.
Non sono più i tempi nei quali i figli dei super ricchi contestavano il padre e la sua ricchezza che portava in sè ancora quell'ombra di ingiustizia e di condanna dell'evangelico "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei Cieli".
Non sono più i tempi in cui quel disagio era percepito dai figli dei ricchi che cercavano una propria strada al di fuori dei valori del padre, valori che lo avevano portato ad accumulare tanto denaro da fargli credere che gli altri potessero solo invidiarlo.
Non sono più i tempi nei quali si intravedeva un più stretto rapporto tra la montagna di denari di questi padri e il deserto di povertà che c'era intorno a quella montagna.
Nella giornata di ieri assieme a queste diatribe che qualificano la qualità umana e "divina" dei protagonisti, era in corso in Sardegna uno sciopero per la morte, la giornaliera morte, di tre operai, uno dei quali aveva quattro figli.
Non una parola, anche solo a testimonianza di una vicinanza umana, nè da parte di "papy" ne dei figli di "papy", tutti intenti a celebrarsi a vicenda, in attesa di andare a passare tutti insieme un fine settimana in una delle ville in Sardegna: senza mamme si intende.
No, Capo del Governo, Lei, non si illuda, non è un uomo da invidiare.
giovedì 28 maggio 2009
Di papy ce n'è uno solo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento