sabato 6 marzo 2010

Di notte

Il potere quando si ritiene onnipotente prima fa la vittima. Se questo non è sufficiente agisce di notte.

Nella notte tra il 13 e 14 agosto 1961 a ridosso del Ferragosto quando il mondo era in ferie i comunisti della Germania Est eressero il muro di Berlino.
Nella notte tra il 5 e 6 marzo 2010 a ridosso del week end il governo del "popolo della libertà" ha fatto sottoscrivere al Presidente della Repubblica - che all'epoca del muro di Berlino era comunista e dalla parte dei costruttori del muro - un decreto per fare riammettere alle elezioni delle regioni Lazio e Lombardia il partito del "popolo della libertà" che era stato escluso dalla competizione per negligenze dello stesso pdl nella presentazione delle liste.
Come prima i comunisti avevano svuotato di ogni significato la parola democrazia - Repubblica Democratica Tedesca si autodefiniva la Germania comunista - ora in Italia il "popolo della libertà" al grido di "democrazia, democrazia, democrazia" saluta con il braccio teso fascista la sua candidata alla regione Lazio.
Ridicolizzare il voto, la rappresentatività. Mettere in burletta i gesti, i simboli della democrazia
facendo il saluto romano in suo nome, significa svuotare la parola democrazia di ogni suo contenuto, prostituirla renderla insignificante.
Chi non appartiene a tutto ciò bisognerà che inventi un'altra parola per indicare i valori della democrazia.
Quando i padroni del denaro, del potere, del mercato diventano anche "padroni della parola" si è giunti ad una mutazione genetica della società nella quale l'hardware, la parola, non corrisponde più al software, il significato della parola. Si è giunti alla storpiatura delle anime, tra l'indifferenza o forse collaborazione, dei poteri religiosi, accademici, economici: dei poteri tout court.


Articoli correlati per categorie



Nessun commento: