In
questi giorni Pribke ex ufficiale delle SS uno dei responsabili dell’eccidio
delle Fosse Ardeatine (335 persone fucilate a Roma dai nazionalsocialisti di
Hitler il 24.3.1944), compie 100 anni.
Nel
dibattito che si è innescato sullo scandalo o l’opportunità di alcuni di
festeggiarlo, un lettore del
Corriere.it (Lextalionis75 - 23.7.2013/20,43), ha proposto questo pensiero di
Indro Montanelli su Pribke:
"Priebke, lei
quell'ordine avrebbe potuto rifiutarsi di eseguirlo e così facendo, di fatto,
suicidarsi. Ciò avrebbe fatto di lei un martire. Quell'ordine invece scelse di
eseguirlo. Ma ciò non fa di lei un criminale" - INDRO MONTANELLI”.
Questa perla di
pensiero di Montanelli assolve Pribke esecutore di ordini, e tutti quelli come
lui e lascia come unico responsabile del crimini tedeschi Hitler che
evidentemente dava come altri gli ordini, ma era l’unico che non li riceveva.
Montanelli descrive con quelle
due righe un mondo di persone che si alzano ogni mattina, vengono caricare con
una molla e durante la loro vita eseguono gli ordini che ricevono
irresponsabili di ogni loro azione, tanto più irresponsabili tanto più le
azioni che eseguono sono
criminali.
Montanelli che si colloca nella
più conformista tradizione italica che vede intellettuali come lui (Malaparte, Bottai e tanti altri) attraversare ogni situazione, adeguarvisi e
andare oltre, preparandosi ad adeguarsi ad ogni altra prossima situazione.
Ruggero Zangradi uno che aveva
fatto pressappoco lo stesso tragitto di Montanelli, ma che lo aveva descritto e
denunciato, nella sua opera “Il lungo viaggio attraverso il fascismo” ha
scritto di Montanelli:
“Montanelli può considerarsi
l’esemplare tipico di quegli scrittori, di cui ho detto, che furono capaci di
testimoniare all’indomani della guerra, il contrario di ciò che avevano
testimoniato durante il suo corso.”
Zangradi conclude il suo pensiero
con riferimento al periodo fascista che Montanelli aveva paragonato
all’attraversamento di una palude, scrivendo:
“Certo, pochi come Montanelli
l’hanno saputa attraversare bene”.
(Ruggero Zangradi, Il lungo viaggio attraverso il fascismo,
pag. 426 nota n. 8).
Montanelli ha poi proseguito la
sua vita nell’Italia del dopoguerra e del dopo Mani Pulite.
Montanelli che durante il periodo
fascista era stato dipendente da Mussolini, sarà poi da lui indipendente, come
poi in una Italia del tutto diversa sarà prima dipendente da Berlusconi, per
poi dichiararsi da lui indipendente.
Montanelli, è questo il maestro
di giornalismo e di tanti giornalisti che ora lavorano nelle più importanti
redazioni di giornali italiani.
Giornalisti che hanno sempre ragione: per definizione.