L'Abruzzo e l'Aquila sono diventati luoghi dove si aggirano decine e decine di troupe televisive che producono ore e ore di programmazione e quindi di pubblicità a costo irrisorio.
Infatti l'evento, il terremoto e gli attori, i terremotati, sono gratis.
La normale programmazione è stata infatti stravolta. I programmi in palinsesto non sono andati in onda, sostituiti da ore e ore di giornalisti che si aggirano tra i terremotati importunandoli con domande demenziali tipo "Non ha mangiato perchè non ha appetito?", oppure "Come si sente ad avere perso la casa?". E poichè i programmi vanno avanti anche fino all'una ed oltre della notte, questi giornalisti vanno a svegliare bussando ai finistrini, persone che dormono in auto per chiedere "Perchè dormite in auto?" o cose del genere.
Una giornalista su RAIUNO al TGUNO ha fatto l'elenco dei grandi ascolti che hanno avuto le trasmissioni Rai dedicate al terremoto, citanto cifre, programmi, record di ascolti, primati raggiunti.
Il grande set d'Abruzzo frutta giorno dopo giorno trasmissioni televisive, ore ed ore di pubblicità che diversamente dalla normale programmazione non è stata sospesa.
Si passa così dal vedere il dramma della morte e della distruzione al messaggio pubblicitario: "Diarrea, flatulenza......" o cose del genere.
Il terremoto è diventato un contenitore pubblicitario potentissimo che produce ascolti che non si raggiungono con la normale programmazione.
Programmazione che viene spostata in avanti così da avere già materiale pronto per le prossime settimane ancora da mandare in onda e già ammortizzato.
Il terremoto una vera e propria disgrazia per gli abruzzesi, una vera e propria manna per i network televisivi.
giovedì 9 aprile 2009
Abruzzo: il palinsesto che fa vincere in TV
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