mercoledì 18 dicembre 2013

I PAGANI RINGRAZIANO


“Ma è una cosa brutta quando si vede un cristiano che non vuole abbassarsi, che non vuole servire. Un cristiano che si pavoneggia dappertutto, è brutto: quello non è cristiano, quello è pagano.”
(Papa Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro del 18.12.2013).

Anche se ci si fa “piccoli con i piccoli e poveri con i poveri” non si può che essere  quello che si è.

sabato 16 novembre 2013

UNA TELEFONATA CHE INIZIA DALLA FINE


Oggi su “l’Unità” vi è una intervista al Presidente della Regione Puglia.
Il giornalista tra le altre, fa questa domanda:

“In quella telefonata lei definisce quel cronista «faccia da provocatore». Lo conosce? Le risulta che sia una persona scorretta?”.

Il Presidente della Regione Puglia risponde:

«No, non lo conosco. È stata una battuta che mi serviva per iniziare la telefonata con il responsabile istituzionale dell’Ilva, in un passaggio particolarmente delicato della vicenda, sia per i processi di ambientalizzazione della fabbrica, sia per la tutela dei posti di lavoro. Stavamo discutendo di benzo(a)pirene, avevamo fatto richieste importanti alle aziende come Ilva per comprare le centraline per il monitoraggio diagnostico».
(l’Unità, 16.11.2013)

La nota telefonata in questione risale al 2010 ed ha la durata di 3 minuti e 43 secondi.
Il Presidente della Regione Puglia pronuncia:  

e si,si...no ma poi quella faccia di provocatore mhà...vabbè..”

al minuto 3 e 07 secondi, quindi alla fine non all’inizio della telefonata.
Le telefonate non iniziano dalla fine, così come non esistono in natura “le facce da provocatore”. Neppure Cesare Lombroso nella sua vasta galleria fisiognomica ha mai catalogato una "faccia da provocatore".

mercoledì 16 ottobre 2013

PIERGIORGIO ODIFREDDI OVVERO IL MATEMATICO È UNA OPINIONE




“Non entro nello specifico delle camere a gas, perché di esse “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.”
Non entro nello specifico dell’esistenza di Hitler, perché di lui “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato. Ma quell’uomo coi baffetti poteva essere Charles Chaplin.

Non entro nello specifico dell’esistenza delle SS, perché di loro “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.
Non entro nello specifico dell’esistenza del Partito Nazionalsocialista, perché di lui “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero 
della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.

Non entro nello specifico dell’esistenza del campo di concentramento di Auschwitz, perché di lui “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.

Non entro nello specifico dell’esistenza di Primo Levi ebreo internato ad Auschwitz, perché di lui “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.

Non entro nello specifico della mia esistenza, perché di me “so” appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dalla mia famiglia che si è presentata come tale. e non avendo mai fatto ricerche al proposito, e non essendo comunque uno storico della mia famiglia, non posso far altro che “uniformarmi” all’opinione comune. ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato, affinché credessi ciò che mi è stato insegnato.
IL MATEMATICO E’ UNA OPINIONE

OGNUNO LA PIETA’ LA RIVERSI SUL CORPO CHE SI MERITA


Tra ieri e oggi una parte dell’intellighenzia italiana che ci vuole fare credere che un fascista ed un antifascista sono la stessa cosa, si è indignata per le proteste e le manifestazioni contrarie al funerale del criminale nazista morto a 100 anni la scorsa settimana.
Si è gridato alla vendetta barbara e si è parlato di mancanza di pietà come era stato per Mussolini a piazzale Loreto il 29 aprile 1945.
È utile ricordare i fatti.
I primi ad essere esposti a Piazzale Loreto non furono i corpi dei fascisti, ma quelli di 15 patrioni antifascisti.
Il 10 agosto 1944 a piazzale Loreto vennero infatti uccisi lì in mezzo alla strada 15 partigiani antifascisti da un plotone della fascista legione Muti che collaborava con i tedeschi occupanti.
I corpi ammucchiati a terra come spazzatura vennero sputacchiati, calciati e pestati dai fascisti e dai tedeschi. Fu una esibizione di pura ferocia.
Infatti in quel tempo piazzale Loreto era il punto di convergenza del pendolarismo milanese verso le fabbriche della Brianza e di quello della provincia verso Milano; quindi i nazisti e i fascisti lo scelsero per puro terrorismo sia verso la popolazione sia verso la Resistenza antifascista. Il maggior numero possibile di persone doveva vedere e sapere. Quella di piazzale Loreto fu una strage compiuta con scelte cinicamente studiate. Le vittime  non furono scelte a caso. Tra i quindici è rappresentato l’intero arco delle forze che partecipò alla Resistenza: azionisti, socialisti, comunisti, cattolici.
In onore della loro memoria i loro nomi sono:
Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo Del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Giovanni Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Angelo Poletti, Salvatore Principato, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo, Vitale Vertemati.
Questa barbarie è avvenuta a piazzale Loreto prima di quella dell’esposizione del corpo di Mussolini e dei suoi fascisti.
Questa barbarie non la raccontano mai i pietosi che oggi fremono per il corpo dell’assassino nazista.
Se i fascisti e nazisti non volevano subire vere o presunte “barbare vendette” si dovevano andare a leggere il significato di vendetta:
“offesa che si fa ad altri in contraccambio di offesa patita. Di grandi misfatti e scelleratezze si dice gridano vendetta, che cioè invocano la punitiva giustizia di Dio”.
Avessero evitato ieri di offendere la vita di innocenti internandoli, gasandoli, uccidendoli, e oggi evitassero di offendere la memoria di quegli stessi innocenti, nessuno avrebbe avuto e avrà motivo di vendetta.
Agli immensi delitti compiuti dai fascisti e dai nazisti in Italia bisogna quindi aggiungere anche quello di non avere lasciato alcun spazio alla possibilità di esprimersi della pietà umana nelle vittime della loro infinita barbarie.
E anche questo è un grande delitto.
Ognuno la pietà la riversa sul corpo che si merita: l’Italia antifascista non si merita il corpo dell’assassino nazista. La poca pietà rimasta la riserva a quel che rimane dei corpi dei suoi troppi morti uccisi dalla barbarie nazifascista.

martedì 15 ottobre 2013

ALL’INFERNO




Oggi viene celebrato il funerale a Erich Priebke
morto da 100 anni.

venerdì 4 ottobre 2013

L' INSIGNIFICANZA DI UN NON



Nel marzo scorso il sito di Beppe Grillo ci informava che:
“Il M5S è nato, per scelta, il giorno di San Francesco, il 4 ottobre del 2009. Era il santo adatto per un MoVimento senza contributi pubblici, senza sedi, senza tesorieri, senza dirigenti.”
Forse memore di ciò oggi 4 ottobre 2013 festa di Francesco d’Assisi, un non-dirigente del M5S, un non-parlamentare, un non-portavoce, un non appunto, ha messo in rete la foto di un poster affisso a Roma in cui si legge:
"Odiato dai poteri forti, amato dalla gente, cuore azzurro, Silvio non mollare!".
Il non-parlamentare 5S a commento scrive francescanamente:
“Vito Crimi – pagina
10 ore fa
“Ma vista l'età, il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l'ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello di cui sopra con "Non mollare" non è che intende "Non rilasciare peti e controlla l'incontinenza" (cit. Paola Zanolli)-(https://it-it.facebook.com/vitoclaudiocrimi).

Pace e bene.

giovedì 3 ottobre 2013

QUELLI COME NOI



Sono anni che giornalmente approdano sulle nostre coste donne, uomini, bambini, vecchi come noi.
Questi sbarchi fino a qualche tempo fa erano uno dei nostri messimi problemi. Mettevano a rischio la nostra stessa sicurezza, mettevano a rischio l’Italia.
Erano una vera e propria emergenza.
Poi è stata cambiata l’emergenza da sottoporci per impaurirci e quelli come noi che sbarcano sulle nostre coste per poter vivere, non sono più – miracolo - un problema per l’Italia.
Ma loro, quelli come noi, continuano a sbarcare, continuano ad esistere. Oggi è successo l’ennesimo dramma, ma più grave di altre volte. Un barcone con 500 di quelli come noi è affondato. Ad ora non si conosce il numero dei morti.
La tragica forza delle cose farà fare qualche dichiarazione alle autorità. Qualche ministro andrà a Lampedusa.
Siamo bravi in queste circostanze: vi ricordate Berlusconi a Lampedusa quante ne ha dette?
La nostra attenzione verrà almeno per oggi, distolta dai nuovi eroi italici: Cicchitto, Alfano, Formigoni. Sono loro il nostro nuovo orizzonte!
Verrà distolta l’attenzione dall’ombelico di quei politici, ma per poco tempo, poi tornerà tutto come sempre.
Che la pietà vi rimanga in tasca.

domenica 29 settembre 2013

….DELLA SERIE RUBY LA NIPOTE DI MUBARAK….



Tre giorni fa:

“I parlamentari del Pdl hanno detto sì per acclamazione, con un lungo applauso, alla proposta di Renato Schifani di dimissioni di massa nel caso in cui Silvio Berlusconi dovesse decadere dall’incarico di Senatore con il voto della Giunta il 4 ottobre.”
(Il Giornale di Vicenza, 25.9.2013)


Oggi:

"Berlusconi prende la decisione più sofferta dopo l’ultimatum di Letta: 
-Volevano farmi votare l’aumento delle imposte, ma non lo farò mai - "
(Il Giornale 29.9.2013)



Ci ha convinti. E' una questione di Iva sì, ma di Iva Zanicchi.


DACCI OGGI IL NOSTRO CROUPIER QUOTIDIANO




5 Stelle, Rien ne va plus, 
mentre l’Italia affonda
credono di essere a giocare 
a Las Vegas.

ARIA ALLA BOCCA



Un deputato del M5S ha fatto questo paragone:
“Oggi l’Italia è come quel Cile: Pinochet lo si attacca e si vede chi resta in piedi, non ci si scende a patti”.
Paragone incomprensibile: l’11 settembre 1973 in Cile al governo non c’era Pinochet, al governo c’era Allende eletto democraticamente.
È stato Pinochet che ha attaccato Allende ed è stato Pinochet a restare in piedi poiché Allende è uscito dal Palazzo della Moneda morto.
Pinochet poi ha instaurato una dittatura dal 1973 al 1990. È restato capo delle forze armate fino al 1998. Andato in pensione è stato nominato senatore a vita.
Colui che aveva assassinato la democrazia e molti suoi compatrioti cileni è poi morto tranquillo nel suo letto il 10 dicembre 2006.
Siccome l’Italia di oggi sarebbe come il Cile di Pinochet si chiede:
- chi è Pinochet nell’Italia di oggi?
- chi è che lo attacca?

sabato 28 settembre 2013

IL GRANDE IMBECILLE


“Chi non ha visto il mare, non saprebbe dire quel gran moto e quel baccano e quel pandemonio d’arrabbiati. Un mare, proprio, un mare di teste cretine e feroci, di brutti ceffi, di giacche strette, di stivali lucidi, di medaglie, di pennacchi, di pistole, di fucili, di schioppi, di bombarde, un mare di sgherri, e su quel mare, come una galera trionfa, come un vascello cullato dalle onde, il Grande Imbecille galleggiante a cavallo, tronfio, superbo, soddisfatto, grasso, unto, la pappagorgia, la nuca piena di lardo….
Che piacere trovarselo lì sotto, a cavallo, e che non ti può più metter le mani addosso, e che gli puoi dire in faccia quel che ti pare e piace, e puoi finalmente ripagarti di tutti i torti, le offese, le vigliaccate, le prepotenze non sofferte da te soltanto, da dagli altri, da tutti….
Vent’anni son lunghi. Più lunghi di cinque, di sette, di dieci, di tredici. Più lunghi di cinquanta di sessanta di duecent’anni. Più lunghi di un istante, più lunghi di un secolo. Quei vent’anni son lunghi. Non passavano mai. Pareva che il tempo andasse all’indietro. Vent’anni di galera. Non passavano mai. Vent’anni, quei vent’anni. Eravamo ragazzi, eravamo tutti bravi ragazzi. Abbiamo fatto i capelli grigi, perso i denti, messe le rughe, ci siamo incattiviti, invigliacchiti, incarogniti.
E non avevamo che quelli, non avevamo da vivere che quei vent’anni….
Eravamo puliti, di bucato, siamo usciti pieni di macchie, di sudiciume. Di unto.
Com’era possibile credere a qualcosa? a qualcuno?
Eravamo come ragazzi che vedevano entrar la mamma in un bordello. Eppure non ci siamo avviliti, non ci siamo disperati.
Abbiamo aspettato, abbiamo lavorato, ci siamo rifatti a poco a poco le nostre illusioni. Abbiamo aspettato. Abbiamo fatto i calli alle prepotenze, alle vigliaccherie, alle lusinghe.
Lo abbiamo preso in giro, il Grande Imbecille! …
Lo stavamo ad ascoltare a bocca aperta, gli si batteva le mani, gli si diceva «bravo, bene, bis» e lui ci credeva, gli si tendeva il braccio, e lui ci credeva, gli si gridava «come canti ben canti ben» e lui cantava.
Gli si diceva «sei un eroe, sei l’Eroe» e lui ci credeva e gridava «Anche voi siete eroi, siete tutti eroi» e lui credeva che noi gli si credesse, e si pavoneggiava al balcone, si metteva le mani ai fianchi, faceva la bocca a culo di gallina, tirava in dentro la pancia, si molleggiava sui ginocchi, il Grande Imbecille.
Quando camminava, pareva che camminasse davanti a uno specchio.
Si guardava sempre nello specchio, camminando. Non guardava nessuno in faccia, lui, guardava la sua faccia nello specchio invisibile, il Grande Imbecille!
Ci gridava «A chi l’Italia» e noi subito, a botta e risposta, «A noi!», e lui ci credeva, il Grande Imbecille. Se la tenesse per sé, la sua Italia!
Se la tenesse tutta per sé, quella sua gran puttana d’Italia!
Che voleva che se ne facesse, noialtri, della sua porca Italia!
In un bello stato l’aveva ridotta, quella sua povera Italia!
Da sputarci sopra, e poi e poi! Credeva veramente che non ci fosse altro che la sua?
Lo vada a domandare…..qual’é la vera Italia!
Se lo faccia dir…qual'é la nostra Italia!...
Ah quel Grande Imbecille! Veramente credeva che gli Italiani fossero diventati quel che lui voleva, tanti eroici conigli, tanti servi obbligatissimi, tanti buffoni alla sua mercé: e non s'accorgeva ch'era tutta una truffa, una delle solite truffe che gli Italiani fanno a chi li comanda, a chi fa la voce grossa in piazza, a chi si crede un Grand'Uomo.
Bella storia, la sua, E bella storia, la nostra! Con la paura che aveva addosso di noi, e con tutta la paura che s'aveva addosso di lui. Un bel contratto, non c'è che dire.
Ma la luce è giusta, e l'ora è giusta: ed è  proprio questo il momento, dopo vent'anni, che finalmente ci guardiamo in faccia, che finalmente gli ridiamo in faccia, a quel
Grande Imbecille."

sabato 21 settembre 2013

LA CLASSE DIRIGENTE


“E, con la massima cortesia, li manderemo a fanculo.”
(Blog di Beppe Grillo, 17 settembre 2013)

“Escort: Berlusconi, facevo beneficenza
Verbali Bari. Non sapevo che quelle ragazze fossero prostitute”
(AG. ANSA 21 settembre, 17:26)


“Tav, Rodotà: «Le parole delle Br 
deprecabili, ma comprensibili»”
(l’Unità 21 settembre 2013)


Questa è la nostra classe dirigente.
Dove abbiamo sbagliato?

giovedì 19 settembre 2013

UNA PROMESSA E UNA MINACCIA





“sarò sempre con voi”
(messaggio di Gesù Cristo anno 33 in Matteo 28,20) 


“sarò sempre con voi”
(messaggio di un pregiudicato anno 2013, 18 settembre in televisione) 

LE FORZE IN CAMPO




Forza Italia

Forza Milan

Forza Nuova

mercoledì 18 settembre 2013

VIDEOMESSAGGIO DALL'EUROPA


ALBA INSANGUINATA - CONFESSA IL NEONAZISTA GRECO CHE HA AMMAZZATO UN RAPPER DI SINISTRA

Ha confessato ed è stato arrestato Giorgos Poupakiàs, 45 anni, membro del partito greco di estrema destra “Alba Dorata”che ha ucciso con tre coltellate il militante di sinistra Pavlos Fyssas.

(ANSA.IT)

QUELLA CHE SI DICE UNA GRANDE AZIENDA





La Fininvest concede il Manzoni 

per un maxi concerto nazi-rock
(la Repubblica 18.9.2013)

giovedì 12 settembre 2013

IL MONDO E IL NOSTRO BALLATOIO



Oggi sono andato a sfogliare sul web alcuni giornali esteri:
El Pais, El Mundo, Le Figaro, Le Monde, Liberation, N.Y.Times, The Times e il The Guardian.
Nessuna notizia che riguardi l’Italia. Noi non esistiamo. L’Italia non esiste. Tutti i drammi, i baratri, gli orli del precipizio che ci propinano tutti i giorni le nostre classi dirigenti di ogni settore, nel mondo al di fuori dell’Italia, semplicemente non interessano nessuno.
Il mondo è talmente preoccupato di noi che l’unica notizia che riguarda un italiano si trova solo sui due giornali spagnoli El Pais e El Mundo ed è la morte del cantante Jimmy Fontana.
Noi invece sul nostro ballatoio vediamo continuamente proiettate sui muri quelle che sono ormai ombre: Napolitano classe 1925 che oggi elegge alla Corte Costituzionale Amato classe 1938;
Berlusconi classe 1936 che prende in ostaggio un Paese intero per non scontare la pena a cui è stato definitivamente condannato.
Ombre che ci fanno ombra.



P.S. - Per percepire la scansione storica che ci divide da quelle tre date, ricordiamo alcuni avvenimenti di quegli anni:
-nel 1925 Mussolini era andato al potere da soli tre anni;
Hitler non era ancora  al potere ci sarebbe andato otto anni dopo;
XIV congresso del PCUS, Stalin destituisce Trotzkij.  
-nel 1936 inizia la guerra civile in Spagna;
alle Olimpiadi di Berlino l'americano di colore Jessi Owens vince quattro medaglie nella corsa e nel santo in lungo;
in URSS iniziano le purghe staliniane.
-nel 1938 in Italia le leggi razziste contro gli ebrei;
il fascismo stabilisce che bisogna usare il Voi e non il Lei;
la Kodak e l'Agfa mettono in commercio le prime pellicole fotografiche a colori.









domenica 8 settembre 2013

RICORSO AI SENSI DELL'ART. 34 DELLA CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO-SILVIO BERLUSCONI c. ITALIA


dall'INNO di FORZA ITALIA

"Forza Italia 
è tempo di credere 

dai Forza Italia 
che siamo
tantissimi 
e abbiamo tutti 
un
fuoco dentro al cuore 
un cuore
grande che 
sincero e libero 

batte forte per te
Forza Italia con noi !


Sapete contro chi ha fatto ricorso il condannato senatore Silvio Berlusconi fondatore di FORZA ITALIA,  alla Convenzione Europea di Strasburgo?

Contro l'ITALIA.

E allora: "Forza Italia con noi !"

lunedì 26 agosto 2013

23 agosto 1923 DON GIOVANNI MINZONI UCCISO DAI FASCISTI

 

Il quotidiano “Avvenire” del 23.8.2013 ha ricordato meritoriamente i 90 anni trascorsi dall’assasinio ad Argenta di don Minzoni da parte di un gruppo di fascisti. Ha scritto “Avvenire”:

Don Minzoni, vicino alle posizioni del Partito Popolare di don Luigi Sturzo, sentiva come suo dovere specifico di prete difendere i suoi giovani da un’ideologia totalizzante, illiberale, che idolatrava la violenza e proponeva il culto della personalità del capo. Nel suo diario, pubblicato da don Lorenzo Bedeschi, parlava chiaramente della necessità di «passare il Rubicone» contro «la vita stupida e servile che si vuole imporre» […]Don Minzoni lo aveva messo in conto: «Attendo la bufera – aveva scritto nel suo diario –, la persecuzione, forse la morte per il trionfo della Corona di Cristo. La religione non ammette servilismi, ma il martirio».”.
È tutto esatto ma non è poi scritto come è andata a finire questa storia. Dopo la morte di don Minzoni, tra il 1923 e il 1929 furono sciolti per opera di Mussolini fondatore e capo del fascismo, tutti i partiti politici compreso il Partito Popolare di don Sturzo che per non essere arrestato si rifugiò all’estero da dove rientrò solo dopo la sconfitta di Mussolini.
Non è scritto neppure che nel 1929 Pio XI sottoscrisse con Mussolini, capo del fascismo e punto di riferimento degli assassini di don Minzoni, i Patti Lateranensi nei quali in “Nome della Santissima Trinità”, si stabiliva all’art. 20 che:
“I vescovi prima di prendere possesso della loro diocesi, prestano nelle mani del Capo dello Stato un giuramento di fedeltà al Re secondo la formula seguente:
«Davanti a Dio e sui Santi Vangeli io giuro e prometto, siccome si conviene ad un vescovo, fedeltà allo Stato italiano. Io giuro e prometto di rispettare e far rispettare dal mio clero il Re ed il Governo, stabilito secondo le leggi costituzionali dello Stato. Io giuro e prometto inoltre che non parteciperò ad alcun accordo, né assisterò ad alcun Consiglio, che possa recar danno allo Stato italiano ed all’ordine pubblco e che non permetterò al mio clero simili partecipazioni. Preoccupandomi del bene e dell’interesse dello Stato italiano, cercherò di evitare ogni danno che possa minacciarlo». (Il Concordato per i rapporti fra Chiesa e Stato, 11 febbraio 1929, art. 20).
(Nota che il Re allora era quello che aveva insediato Mussolini nel 1922 ed il Governo era quello fascista dello stesso Mussolini la cui firma infatti è posta sotto i Patti Lateranensi).
Don Minzoni era stato appunto ucciso perché minacciava lo Stato italiano che stava diventando totalmente fascista ed era contro  
«la vita stupida e servile che si vuole imporre».
Ringraziamo ancora oggi don Minzoni che pur facendo una battaglia in solitudine, ci ha testimoniato nel 1923 che anche allora si poteva fare diversamente da come poi si è fatto.