sabato 19 marzo 2011

Libia e dintorni: deja vue

In queste ore è stato dato il via per l'intervento armato in difesa degli insorti contro Gheddafi.
Francia, Inghilterra, Canada e USA con aerei e missili stanno bombardando la Libia. Anche l'Italia pare abbia partecipato, ma come al solito è poco chiaro quello che facciamo e già nel governo italiano vi sono almeno tre posizioni.
Quali scenari si presenteranno nei prossimi giorni davanti noi?
Ci sarà un deja vue generale.
Il dittatore Gheddafi potrà usare i propri sostenitori quale carne da macello per le telecamere accusando la coalizione dell'ONU di bombardamenti contro la popolazione civile.
Di fronte a quelle immagini le puntuali anime pure occidentali che si dichiarano contro la guerra tout court, accuseranno i paesi della coalizione di delitti contro l'umanità. Le medesime anime pure che non erano state sollecitate nel loro sdegno dai bombardamenti ordinati da Gheddafi contro lo stesso proprio popolo.
E' evidente che se un popolo od una parte di esso si ribella, in questo caso ad un dittatore come Gheddafi, se quest'ultimo reagisce non può uccidere che dei civili.
Ugualmente se dei seguaci civili di quel dittatore si offrono come scudi umani a protezione di Gheddafi oppure vengono armati dallo stesso Gheddafi come ora ha detto in TV e vengono uccisi è fatale che le vittime siano vittime civili.
Se poi come tutti i dittatori Gheddafi si proteggerà mescolando ospedali con postazioni antiaeree, o armerà bambini, i morti che offrirà alle nostre telecamere saranno ancora più strazianti.
Vi è uno strano strabismo ipocrita: siamo tutti tranquilli se le vittime sono militari. Ci si scompone eventualmente per le vittime civili. Come se una persona nascesse già militare con la divisa ed un altra no. I militari non sono altro che dei civili con un altro vestito poi, per il resto, possono essere figli, fratelli, padri etc. esattamente come qualsiasi civile.
Dopo la Grande Guerra e specialmente dopo la Seconda Guerra mondiale è evidente a tutti che quando si usano le armi sono i civili i più indifesi ed i più colpiti, non fosse altro solo perchè sono di gran lunga più numerosi dei militari.
Ma c'è qualcosa di ricorrente in questi ultimi decenni che ci deve fare pensare.
In Afghanistan una parte dei suoi abitanti che si identifica con i talebani, da poco meno di dieci anni combatte praticamente contro "il resto del mondo" e non solo resiste ma ultimamente ha riconquistato zone di territorio afghano.
E' credibile una situazione del genere?
La Germania di Hitler, il Giappone e l'Italia fascista che avevano conquistato importanti territorio e Paesi in Europa ed in Asia, sono stati eliminati nemmeno in cinque anni, i talebani che non hanno neppure una nazione, un esercito, non hanno industrie belliche, dopo quasi dieci anni sono ancora lì.
Ora è la volta della Libia.
A sentire in queste ore il tono e le notizie che ci vengono date a noi che siamo tranquillamente seduti davanti alla televisione, pare che la Libia non sia un Paese di soli circa sei milioni di abitanti al cui vertice c'è un personaggio che non ha più neppure il controllo totale sul suo territorio. A sentire quelle notizie Gheddafi pare un potentissimo Capo di Stato dal quale i Paesi Europei dovranno difendersi dai suoi attacchi.
E' credibile una situazione del genere?
Il dramma nel quale si dibatte l'occidente in generale e l'Italia in particolare è forse riassunto tutto in quel baciamano tra il capo del governo italiano e Gheddafi. Sta tutto nel fatto che a baciare la mano è stato il capo del governo italiano rappresentante eletto del mondo della modernità, del mondo liberaldemocratico e non Gheddafi rappresentante dittatore di quel mondo più vicino al sultanato che ad un parlamento occidentale.