giovedì 29 marzo 2012

PASSERA PASSERA'

A quasi cinque mesi dall'insediamento del Governo dei Tecnici, Passera Ministro dello Sviluppo economico in audizione alla commissione Bilancio della Camera ha tra l'altro detto, come riporta l'Ag. ANSA:

"Siamo nel pieno di una seconda recessione e questo trend, se dobbiamo prendere per buone le previsioni, durerà tutto l'anno"[...]

"Si è creato un vero e proprio credit crunch"[...]

“Sulle semplificazioni «l'idea è di presentare ogni 2-3 mesi un pacchettone che tocchi la vita delle famiglie ma soprattutto delle imprese, e in particolare delle Pmi». Passera ha aggiunto: «sappiamo quanto bisogno c'é» di semplificazioni.”

Dopo le "polpette" e le "paccate" della Fornero, abbiamo il "pacchettone" di Passera.

Il linguaggio di questo governo è sempre più tecnico.

Anche Passera passerà.

DA TOKIO IL LARGO CONSENSO POPOLARE

Il Presidente del Consiglio italiano è a Tokio, ed ha detto:

“il nostro Governo ha un alto consenso” in Italia.

In tempo reale stamattina a Tokio, Hiroshima e Fukoka sono state eseguite tre

condanne a morte per impiccagione.

Il Ministro della Giustizia Toshio Ogawa del Governo giapponese ha detto:

“La pena capitale ha il sostegno popolare” in Giappone.

Un chiaro esempio della qualità della globalizzazione del consenso popolare.

domenica 11 marzo 2012

Bologna 11 marzo 2012 - 11 marzo 1977

35 ANNI CHE E' STATO UCCISO FRANCESCO LO RUSSO

domenica 4 marzo 2012

4.3.2012 - Lucio Dalla, Bologna, Piazza Grande

Oggi verrà sepolto Lucio Dalla un grande artista.

In queste occasioni si ha il trionfo dei luoghi comuni. Si creano realtà virtuali per note di colore più o meno locale.

A Bologna non c’è piazza Grande ma piazza Maggiore che nessun bolognese ha mai chiamato piazza Grande.

Piazza Grande è così solo il titolo di una canzone di Lucio Dalla, che nessun bolognese ha mai identificato o collegato con piazza Maggiore.

In piazza Maggiore a Bologna non ci sono panchine dove improbabili barboni possano sedere o sdraiarsi a dormire.

Piazza Maggiore è, per così dire, il “salotto buono” della città tenuto il più pulito possibile anche dal punto di vista sociale.

Lucio Dalla e la sua vita era più simile a piazza Maggiore che a piazza Grande. Dalla ha abitato nel ricco centro storico di Bologna. Via D’Azeglio dove ora viveva, è una tra le più eleganti ed esclusive vie di Bologna a pochi metri da piazza Maggiore. Una delle poche via di Bologna isola pedonale. Una via della ricca e discreta Bologna dove i palazzi si sviluppano all’interno, con chiostri e cortili mentre le facciate sulla strada, spesso modeste rispetto all’interno, non fanno sospettarne il contenuto.

La Bologna dei notai, degli avvocati, dei proprietari, ognuno, di decine o centinaia di appartamenti affittati ai circa ottantamila studenti dell’Università. La Bologna che si definiva la “bologna bene”.

Quella Bologna tanto anonimamente benestante che nei campanelli sulle porte delle abitazioni non vi ha indicato nessun nome, ma uno spazio bianco o un altrettanto anonimo numero.

Lucio Dalla abitava in quella parte di Bologna, che non ha nulla di popolare, ma che al massimo può essere generosa con i “barboni di piazza Grande” perché fa beneficenza.

Al contrario della Bologna vissuta e descritta, per esempio, da Guccini – coetaneo di Dalla - che quando ha abitato a Bologna lo ha fatto in un quartiere popolare, “fuori porta”, dove quando in una canzone ha descritto i vicini di casa ha cantato di modesti e timidi pensionati, con le loro vite sconosciute.

Dalla se avesse fatto canzoni – che non ha fatto - sui suoi vicini di casa avrebbe dovuto parlare di avvocati, notai, industriali etc.

Guccini proprio grazie alla sua esperienza esistenziale ha così potuto scrivere Bologna in una canzone piena di amore, che tocca il cuore ed il cervello.

Lucio Dalla no.

Francesco Guccini ha poi lasciato Bologna dopo decenni che vi abitava perché la “sua Bologna non c’era più”.

Lucio Dalla, “dentro porta”, non ha mai lasciato il centro del centro di Bologna, perché mano a mano che spariva la “Bologna di Guccini, delle osterie”, avanzava la “Bologna di Dalla, la bologna bene”.

Per Lucio Dalla è stato scelto di fare il funerale il giorno del suo compleanno anche se di domenica, giorno in cui di regola non si celebrano funerali. Se queste coincidenze anche se forzate hanno un significato, il fatto che la sua morte è avvenuta la Svizzera può essere significativo.

Con tutto ciò un grazie a Lucio Dalla per quello che ci ha donato con la sua arte,

da un bolognese nato.

giovedì 1 marzo 2012

E' MORTO LUCIO DALLA

ciao!