venerdì 31 maggio 2013

PIERO CALAMANDREI IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA


11 febbraio 1950 - III Congresso dell'Associazione a difesa della scuola nazionale, brano centrale del discorso tenuto da Piero Calamandrei.


“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto:
- rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
- attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.
- dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!
Quest’ultimo è il metodo più pericoloso. » la fase più pericolosa di tutta l’operazione […]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito […].
Per prevedere questo pericolo, non ci voleva molta furberia. Durante la Costituente, a prevenirlo nell'art. 33 della Costituzione fu messa questa disposizione: "Enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti di educazione senza onere per lo Stato". Come sapete questa formula nacque da un compromesso; e come tutte le formule nate da compromessi, offre il destro, oggi, ad interpretazioni sofistiche [...].".

giovedì 30 maggio 2013

UGUALI E DISTINTI: PD, PDL e M5S



Mentre uguali e distinti PD, PDL e M5S fanno il gioco delle tre carte esibendo i voti presi alle ultime elezioni ed i sondaggi che dimostrano che ognuno dei tre è il primo partito italiano, nessuno ragiona sugli elettori che non hanno espresso il voto.
Nessuno se ne rammarica, anzi. Con percentuali del 40 fino al 50% di non votanti ci stiamo avvicinando ai Paesi del libero Mercato nel libero Stato, dove il voto interessa, cioè difende gli interessi, solo degli abbienti. In quei Paesi ritenuti all’avangardia si pratica di fatto il voto per censo quello della fine dell’800 e dell’inizio del XX secolo.
Agli italiani perché non abbiano dubbi nel continuare a non votare, ed anzi per fare aumentare il loro numero si danno in pasto nuove disillusioni.
Dai partiti al Governo: la legge elettorale che si doveva fare al più presto come prima cosa, ora si è deciso che ci si penserà nei prossimi 18 mesi; misure per il rilancio dell’economia non se ne vedono; misure per una redistribuzione del reddito più equa non se ne vedono, e così via.
Dal  maggior gruppo politico dell’opposizione che dopo avere parlato per mesi del proprio ombelico e di come farlo rimanere pulito, è ora tutto concentrato a scovare le spie al suo interno.
A colpi di: «stronzo/i che fanno uscire tutto quelli che ci scriviamo o diciamo sui giornali» e di «Grazie per averci tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei una merda, chiunque tu sia. R.».
Sono evidentemente passati alla fase anale, ma il dibattito continua.
Questa è la realtà con la quale ogni giorno deve imbattersi il non elettore italiano che non vede l’ora di ritornare ad essere elettore.
È questa la speranza che è rimasta.
Non facciamola morire.




P.S. – Fase anale:
“Secondo il modello di sviluppo a fasi di Freud, la fase anale è il secondo periodo di sviluppo del bambino: essa succede alla fase orale e precede la fase fallica. Si colloca a un'età compresa fra i 18 e i 36 mesi circa.
In questo periodo gli interessi del bambino si spostano dalla zona orale a quella anale, in concomitanza con lo sviluppo fisico e l'acquisizione del controllo delle funzioni sfinteriche.
Il bambino prova appagamento nel gestire i movimenti sfinterici in autonomia, e in essi trova il soddisfacimento delle pulsioni imparando così a sviluppare autostima e autonomia.
Il bambino inoltre prova interesse e piacere per i propri escrementi, tanto da considerarli talvolta come un dono fatto alla madre. Anche in questa fase, come in quella orale, il bambino può provare angoscia e frustrazione riconducibili al rapporto individuo/società: le istituzioni esigono dall'individuo adeguamento alle norme e autocontrollo — in questo caso, i genitori esigono che il bambino si abitui ad utilizzare il vasino e si autocontrolli.”
(da Wikipedia 30.5.2013).

PURI E DURI: IN PARLAMENTO COME ALLA MASADA



La Masada è il luogo vicino al Mar Nero dove nel 70 d.C. andò una comunità di ebrei puri tra i puri che non voleva accostarsi a nessuno che non fosse della comunità stessa.
Una volta che i romani entrarono alla Masada trovarono tutti morti: per mantenersi puri questi puri ebrei si erano tutti suicidati.
Il Parlamento italiano è il luogo dove andò un gruppo parlamentare di italiani puri tra i puri che non voleva accostarsi a nessuno che non fosse del gruppo stesso.
Una volta che altri gruppi parlamentari entrarono in Parlamento trovarono che per mantenersi puri tutti i componenti del gruppo parlamentare di italiani puri tra i puri, si erano suicidati politicamente con un apriscatole.
(Suicidati solo politicamente per loro fortuna, perché quando la storia si ripete la prima volta è una tragedia e la seconda è una farsa).
Il gruppo parlamentare di suicidati politici passò alla storia con il nome di Movimento5Stelle della Grande Nebulosa di Andromeda l’oggetto celeste più lontano visibile a occhio nudo dalla Terra. 

mercoledì 29 maggio 2013

TANTO MEGLIO, TANTO PEGGIO: E’ TUTTA COLPA DEGLI ITALIANI



“24 dicembre 1940 – Nevica. Il Duce guarda fuori di finestra ed è contento che nevichi:
«Questa neve e questo freddo vanno benissimo – dice – così muoiono le mezze cartucce e si migliora questa mediocre razza italiana. Una delle principali ragioni per cui ho voluto il rimboschimento dell’Appennino è stata per rendere più fredda l’Italia».”
(Galeazzo Ciano, Diario 1937-1943, Ed. Rizzoli, Milano, 1990, pag. 491)

“28 maggio 2013 – “L'Autunno Freddo è vicino e forse, per allora, l'Italia A capirà che votando chi li rassicura, ma in realtà ha distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno.”
(Il blog di Beppe Grillo, il primo magazine solo on line)

(Veramente è l’Estate Calda che è vicina e non l’Autunno Freddo, ma per "il primo magazine solo on line" la realtà è evidentemente virtuale).

martedì 28 maggio 2013

MOVIMENTO HOTEL 5 STELLE


Ho visto ora Ballarò.
Fuori dall’Hotel Parco dei Principi 5 Stelle c’era parcheggiato il camper di Beppe Grillo.
Poi è uscito dalla hall dell’Hotel Parco dei Principi l’ex comico Beppe Grillo.
Ecco un ottimo esempio di leader politico a contatto con il territorio.



L' A B C DELL'ITALIA DEGLI EX


Beppegrillo.it preceduto da un “diffamano h24 il M5S” (Grillo che imita Crozza che imita Maroni?) ha diramato il suo comunicato sul primo turno delle recenti elezioni amministrative.
Ha diviso l’Italia in due, scrivendo:

“Esistono due Italie, la prima, che chiameremo
Italia A, è composta
da chi vive di politica, 500.000 persone,
da chi ha la sicurezza di uno stipendio pubblico, 4 milioni di persone,
dai pensionati, 19 milioni di persone (da cui vanno dedotte le pensioni minime che sono una vergogna).
La seconda, Italia B,
di lavoratori autonomi,
cassintegrati,
precari,
piccole e media imprese,
studenti.”

Beppegrillo.it non cita una terza Italia. L’Italia C, 

quella degli industriali, dei finanzieri, delle banche,
delle assicurazioni, delle fondazioni,
di chi esporta non merci ma capitali,
dei super manager, dei super pensionati,
l’Italia del 10% che detiene il 50% della ricchezza,
l’Italia dei ricchi ultrasessantenni e ultrasettantenni
che per noia o convenienza si sono dati alla politica,
l’Italia di chi a fine settimana deve decidere
se passare il week end nella villa in Liguria o nella villa in Toscana;
oppure di chi deve decidere se passare il week end nella villa
in Sardegna o nella villa in Lombardia o chissà in quale altra villa.

Quelli dell’Italia C che si danno alla politica, che hanno nella loro bandiera semplicemente il loro nome e cognome che è anche il loro programma.
L’Italia C ha infatti come programma di governo di mantenere il proprio status quo di ricco milionario e ricco miliardario e per fare questo di mettere i semplici cittadini gli uni contro gli altri.
Si perché per Beppegrillo.it le risorse per migliorare la situazione dell’Italia B, bisogna trovarle nell’Italia A.
Sono i pensionati che hanno versato 40 anni di contributi (e che andranno a versarne di più per l’avvenire, la pensione non è gratis), la cui pensione media è al di sotto dei 1000 euro al mese, da cui prendere le risorse per esempio per le piccole e medie imprese?
Sono i dipendenti pubblici della scuola non docenti che prendono dopo decenni di lavoro 700/800 euro, o gli insegnanti elementari della scuola che dopo anni di precariato ottenuto il ruolo prendono dai 1000 ai 1200 euro al mese ed hanno lo stipendio bloccato dal 2010/2011 fino al 2015, che dovrebbero risolvere i problemi dei lavoratori autonomi?
Se questa operazione di mettere gli ultimi gli uni contro gli altri riuscisse saremmo  tutti nell’Italia B, lo scopo di questi ricchi e annoiati milionari e miliardari sarebbe raggiunto.
Dopo di che ci sarà posto per un nuovo salvatore.
Dopo un ex chansonnier sulle navi in crocera,
dopo un ex comico che ha esercitato per anni su RAIUNO,
sarà certamente il Gabibbo per più di due decenni a Striscia la notizia, che li salverà,
quelli dell’Italia C.

IL SENSO DELLA SCUOLA PUBBLICA

Per gli amanti del "buon senso" un notizia non bella.
Non esiste né il "buon senso" né viceversa il "cattivo senso".
Con senso si esprime la "facoltà di sentire, ricevere, impressioni prodotte da stimoli esterni".
Quindi c'è il senso o il non senso.
La scuola pubblica ha certamente senso, questo:
"Anche i fanciulli e le fanciulle hanno un dovere da compiere: quello d'istruirsi. Anticamente non vi erano scuole pubbliche e i genitori che volevano fare istruire i loro figlioli dovevano mandarli da maestri privati e pagarli bene; i poveri, quindi, restavano ignoranti. Oggi, invece, non è più possibile essere ignoranti. Ci sono infinite scuole pubbliche alle quali non solo possono andare, ma devono andare tutti i bambini. L'istruzione oggi è obbligatoria e la legge punisce i genitori (facendo pagare una multa) che non mandano a scuola i loro figli."(La Scuola in azione, anno XII, n. 8, 4 dicembre 1910, pag. 121).
Questo scrivevano i nostri predecessori che nel 1910  stavano costruendo la scuola pubblica in Italia. Anche per questo sono morti nel Risorgimento: Ugo Bassi e a poco più di venti anni Goffredo Mameli, nell'antifascismo a 25 anni Piero Gobetti, nella Resistenza tanti giovani sconosciuti che hanno contribuito a scrivere nella Costituzione Italiana che la Repubblica: "istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi".
Ci si augura che il senso dei più abbia la  facoltà di sentire, ricevere, impressioni prodotte da questi stimoli esterni.

SULLA SCUOLA: REFERENDUM A BOLOGNA del 26 maggio 2013




I cittadini di Bologna dovevano scegliere “fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali”, queste due opzioni:
A) Utilizzarle per le scuole comunali e statali;
B) Utilizzarle per le scuole paritarie private.
Come è finita?
Ha vinto l’opzione A) Utilizzarle per le scuole comunali e statali con il 59%; la perdente opzione B) Utilizzarle per le scuole paritarie private, ha ottenuto il 41% dei voti.
L' affluenza alle urne è stata bassa: il 28,71%.
“Avvernire.it” il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana ha titolato:
“Il Referendum sugli asili. Paritarie a Bologna, affluenza flop. Fronte del no al 59%”.
Questo è stato un normale referendum consultivo, non c’era alcuna guerra, né tanto meno un “fronte” del NO contro un fronte del SI. C’era da scegliere se dare delle risorse alle scuole comunali e statali o se darle alle scuole paritarie private. Gli elettori hanno scelto le scuole comunali e statali.
Sensibile al denaro molto di più di quello che vuol far credere, il quotidiano dei Vescovi inizia l’articolo - perdendo l'aplomb dei giusti -  con un notevole:
Nonostante gli appelli al buon senso, il referendum consultivo sui fondi comunali per gli asili paritari di Bologna ha dato ragione i promotori che chiedevano di destinare quelle risorse, circa un milione di euro ogni anno, solo alla scuola statale.”
Chi ha perso il “buon senso” sa ora che può andarlo a recuperare presso l’opzione B, tutti gli altri si rassegnino al loro “cattivo senso”.


P.S.- Ma vi è qualcosa di più profondo che non il mero denaro, vi è in gioco la possibilità stessa dello Stato di avere una scuola. La storia ci ricorda che secondo il pensiero dei cattolici post-risorgimentali: 
"Lo Stato ha la sovranità sulle cose temporali: l'educazione e l'istruzione hanno per primo fine la vita eterna e poi la terrena.[...] Né la legge naturale né la positiva hanno dato ai governi degli Stati diritto d'insegnare." (Atti del I Congresso Cattolico Italiano tenutosi a Venezia dal 12 al 16 giugno 1874, in G. Spadolini, L'opposizione cattolica, pag. 82, 83).



domenica 26 maggio 2013

MISERABLES


Da Dagospia 26 maggio 2013:
“DAGOREPORT
 - La delibera e', manco a dirlo, la numero uno del 2013. È stata assunta dal Consiglio di presidenza del Senato lo scorso 3 aprile su proposta dei senatori questori e, in barba alla crisi economica, alla disoccupazione giovanile e a quant'altro sta strangolando il Paese, assegna per quest'anno ventuno milioni e 344 mila euro ai gruppi parlamentari del Senato.
Il meccanismo e' molto semplice: c'è' una dotazione minima di 300 mila euro per ogni gruppo parlamentare e una quota variabile di 59.200 euro per ciascun senatore che fa parte del gruppo. Il contributo, com'è giusto che sia, viene corrisposto in quattro rate trimestrali anticipate il primo giorno del trimestre cui si riferisce l'erogazione.
Di conseguenza il Pd, che ha 107 senatori, riceve sei milioni e 634 mila euro, al Pdl (che ne ha 91) viene accreditata sul proprio conto corrente del Senato la somma di cinque milioni e 687 mila euro, il Movimento 5 Stelle tre milioni e 437 mila euro in base a 51 senatori, Scelta ("Sciolta") Civica un milione e 543 mila e 200 euro per 21 senatori tra i quali c'è anche Casini Pierferdinando, la Lega Nord incamera un milione 247 mila e 200 euro per 16 senatori. E così via, sino al gruppo misto e agli altri due gruppi presenti in Senato. Totale, appunto, 21 milioni e 344 mila euro per quest'anno.
Tali contributi vengono giustificati dal fatto che bisogna pagare i dipendenti dei gruppi. In realtà, pagati i dipendenti, l'avanzo e' notevole e viene utilizzato discrezionalmente dai gruppi stessi. Ovviamente, alla Camera dei Deputati una delibera analoga ha dato il via alla grande spartizione, per una cifra più che doppia visto il numero dei componenti.
Nessuno, grillini compresi, ha protestato, nessuno (grillini compresi) ha ritenuto di intervenire per ridurre al minimo indispensabile l'esborso a carico del bilancio di Camera e Senato, bilancio che è a carico delle casse pubbliche di questo disperato paese dove tutti parlano di tagli ai costi della politica ma nessuno muove un dito quando concretamente si dovrebbe farlo.”

P.S. Questo è il terzo grado di finanziamento:
- c'è quello ai partiti;
- c'è lo stipendio ai parlamentari;
- e c'è  il finanziamento ai gruppi parlamentari. 
Prendono soldi quando si presentano come partiti, quando si presentano come parlamentari e quando si presentano come gruppi parlamentari: ma sono sempre gli stessi.






martedì 21 maggio 2013


….COME FANNO IN AMERICA…..


“Il Senato Usa accusa i vertici della Apple: «Elusione fiscale per decine di miliardi di dollari»”.
Questa è la notizia che riportano oggi diversi quotidiani.
“Apple ha evitato il pagamento di miliardi di dollari di tasse negli Stati Uniti e nel mondo creando una struttura talmente complessa in base alla quale le sue divisioni oltreoceano non erano residenti in nessun posto.”
Queste le conclusioni cui è giunta la sottocommissione permanente di indagine del Senato americano.
Cupertino: ha sottratto alla portata dell'Internal Revenue Service (Irs), l'agenzia delle entrate americane, almeno 74 miliardi di dollari fra il 2009 e il 2012. Apple - secondo gli investigatori - ha 102 miliardi di dollari offshore e ha spostato miliardi di dollari di profitti fuori dagli Stati Uniti in filiali, alcune basate in Irlanda dove ha negoziato un'aliquota inferiore al 2%.”
Mentre ha: “pagato in tasse federali sul reddito circa 6 miliardi di dollari nell'esercizio fiscale 2012.”.
Dedicato a tutti gli adoratori del Mercato e della libera economia, in libero stato.
In America fanno così.

(I virgolettati sono stati presi da  IlSole24Ore” 21.5.2013)

L’ INELEGGIBILE




Berlusconi è ineleggibile.
No è Grillo che è ineleggibile se non diventa un partito.
Berlusconi e Grillo si possono trovare d’accordo:
l’unica ineleggibile oggi come oggi è
MILENA GABANELLI.

sabato 18 maggio 2013

RIDICULE




Si chiede Beppe Grillo sul suo blog:

“Quale fine può attendere una nazione ridicola?”

Risposta, avere come leader del primo partito italiano un attore comico.

martedì 14 maggio 2013

AUTOBIOGRAFIA DEGLI ITALIANI



Dalla requisitoria del PM Boccassini al processo Ruby:
«una ragazza intelligente, di quella furbizia orientale, propria delle sue origini, riesce a sfruttare il proprio essere extracomunitaria».
Quella frase è una autobiografia di molti italiani.
Karima El Marough detta Ruby  definita in possessodi quella furbizia orientale, propria delle sue origini”, è infatti meno orientale della stessa Boccassini, essendo nata in Marocco. Se Ruby possiede una furbizia è certamente occidentale rispetto a noi italiani.
Quella frase per definire Ruby una ragazza nata in Marocco, è quindi più una descrizione di una ragazza nata in Egitto: e per una requisitoria che vuole confutare questo non è un gran risultato.
È poi significativo che in un processo si possano sentire categorie come “furbizia orientale, propria delle sue origini” che applicano la lombrosiana fisiognomica non a persone ma addirittura a popoli. Etnie che avrebbero comportamenti, stigmi legati alle proprie origini e persistenti nei secoli.
Cosa rivela quella frase?
Rivela che l’imputato e l’accusa appartengono alla stessa cultura, utilizzano le stesse categorie mentali.
L’imputato Berlusconi nel collocare Ruby in Egitto come nipote di Mubarak e giustificare così le sue attenzioni – fino a quanto lecite lo deciderà la sentenza definitiva se verrà – lui ultrasettantenne per quella minorenne. Il PM Boccassini che segue l’imputato in quella logica e colloca anch’essa in oriente Ruby.
E quel "riesce a sfruttare il proprio essere extracomunitaria" della Boccassini non è forse degno del miglior Bossi, alleato per più di un decennio dell'imputato Berlusconi?
Quegli italiani che credono di essere divisi in due fazioni uno pro Berlusconi ed una pro Boccassini si trovano così dalla stessa parte uniti da quella “furbizia italiana, propria delle loro origini”.






venerdì 10 maggio 2013

MA ALLORA LA STIRPE ITALICA DEGLI PSICONANI, DEI MORTI VIVENTI, DEGLI ZOMBI. LA STIRPE CHE FONDA LA PROPRIA NAZIONE SUL IUS SANGUINIS È DA DIFENDERE.




Ci voleva un ministro donna e per di più nera per fare scoprire le carte al miliardario in lire Beppe Grillo, per fare uscire il purosangue di patriota che è in lui. Per fare uscire il difensore del sangue italiano da mantenere puro.

Lui che ha detto che l’Italia è morta, che gli italiani sono falliti, che a settembre non ci saranno più soldi per le pensioni.
Lui che meno di un mese fa ha detto ai tedeschi che si augurerebbe che ci invadessero, oggi dopo l’intervento di un ministro donna e per di più nera, ci informa che la cittadinanza italiana cioè la possibilità di essere e dichiararsi italiano deve continuare a basarsi sul sangue, sul sangue di quella stirpe sulla quale lui e gli altri purosangue del suo Movimento, vomitano quotidianamente.
Nel blog di sua proprietà ha scritto che:
“In Europa non è presente, se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate, lo ius soli.”
Cioè ha sottinteso, dando forza alle sue argomentazioni, che lui è con la maggioranza dei Paesi europei che applicano lo ius sanguinis, o altrimenti detto “modello tedesco” (buon sangue non mente).
Nello stesso blog di sua proprietà appena più sotto, il miliardario in lire Beppe Grillo ospita un brano di Tocqueville contro la tirannia della maggioranza.
Potenza della logica basata sul ius sanguinis.
Il miliardario in lire Beppe Grillo è anche preoccupato perché:
“lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa”.
Qualcuno lo avverta che anche chi entra in Francia entra in Europa, e la Francia è già da alcuni secoli che applica la cittadinanza basata sullo ius soli, la cosa non ha mai preoccupato il resto d’Europa.
Lui che non discute né concerta nulla con quelli della propria stirpe suoi concittadini italiani ius sanguinis, è preoccupato se non concerta con gli Stati dell’Unione Europea di diversa stirpe.
Ma chi era che voleva proporre un referendum agli italiani ius sanguinis per uscire eventualmente dall’Unione Europea?

Voto: Meno 5 Stelle

lunedì 6 maggio 2013

GIULIO ANDREOTTI E' MORTO



Dopo l'unificazione della Germania osannata dai più,
Giulio Andreotti disse:
«Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due».
Almeno quella volta era da ascoltare.

Buon viaggio Giulio. 

mercoledì 1 maggio 2013

I RICCHI MILIONARI O MILIARDARI CHE CI FANNO CASTRARE DA SOLI: NO ALLE CARICHE PUBBLICHE RETRIBUITE

E' molto popolare oggi dire che le cariche pubbliche non debbono prevedere compenso. Tale posizione è sostenuta principalmente da due uomini ricchi: uno che sta al governo ed uno che sta all'opposizione.
Il primo Berlusconi miliardario titolare del PDL e del logo del partito con scritto, perché non ci siano dubbi, "Silvio Berlusconi".
Il secondo  Grillo milionario titolare del M5S e del logo del movimento con scritto, perché non ci siano dubbi, "Beppe Grillo".
Tutto questo però non insospettisce minimamente il popolo, in questo caso bue.
Nell'antica Grecia esisteva un istituto chiamato Misthos che era "una indennità corrisposta ai cittadini che ricoprivano cariche pubbliche, istituita da Pericle al fine di incentivare la partecipazione attiva alla vita pubblica anche per quanti fossero in condizioni economiche modeste."(L. Canfora, Il mondo di Atene, Laterza, pag. 496).