mercoledì 24 dicembre 2008

Meschino opportunismo politico: le leggi razziali anti ebraiche del 1938

Saltando ogni considerazione di carattere storico, c'è solo da osservare che i numerosissimi che sono intervenuti nel 2008 “sorpresi ed amareggiati” del “meschino opportunismo politico” di Fini, fossero intervenuti in eguale quantità nel 1938“sorpresi ed amareggiati” del “meschino opportunismo politico” di Mussolini manifestatosi con la promulgazione delle leggi razziali, probabilmente non ci sarebbero state nè le leggi razziali allora, né Fini oggi.

Il Quarto Re Magio

La Presidente della Confindustria si preoccupa di “panico sociale”, di “equità sociale”, di “Welfare”, delle nostre pensioni invocandone una riforma.
Invece della Presidente della Confindustria pare un politico, un predicatore, un sindacalista fuori tempo o il quarto Re Magio.
Ma poiché non è né l’uno né gli altri, sta solamente facendo bene il proprio lavoro che è quello di migliorare la situazione della propria vita e di quella dei suoi elettori industriali a Presidente della Confindustria.
La Presidente della Confindustria infatti appartiene a quel 10% di famiglie che è passato a detenere in dieci anni dal 41% al 48% della ricchezza nazionale (case, titoli e moneta), a discapito del 40% di famiglie che è passato a detenere dal 34% al 29% di ricchezza nazionale e del 50% delle famiglie più povere che è passato dal 25% al 23% di ricchezza nazionale.
Quindi la Presidente della Confindustria quando dedica la sua attenzione a quel 90% di cittadini che possiedono il 52% della ricchezza è preoccupata non tanto come vive questo 90%, ma di come deve continuare a vivere quel 10% a cui appartiene che detiene il 48% della ricchezza nazionale prodotta dal 100% dei lavoratori italiani.
Si preoccupa cioè, nel migliore dei casi, di ridistribuire al 90% degli italiani quel 52% di ricchezza, lasciando intatto, ma solo nella possibilità di diminuire non di aumentare, il restante 48% posseduto dal 10% al quale appartiene.
E’ preoccupata che l’eventuale “panico sociale” non sia contro al suo 10%; che la riforma delle pensioni – che sono già state riformate in peggio già parecchie volte in questi ultimi 10 anni – serva a liberare maggiori risorse per aumentare quel 48% di quota di ricchezza. Di continuare cioè come gli ultimi 10 anni: togliere ai poveri per dare ai ricchi.
Sul piano politico non per nulla trionfa il Partito delle Libertà con a capo l’uomo più ricco d’Italia che dichiara con candore:
“Il mio ottimismo nasce dalla realtà delle cose”. (in sito http://www.forzaitalia.it/ il 24.12.2008).
Anche lui Quarto Re Magio.
Buon solstizio d’inverno a tutti.

martedì 2 dicembre 2008

La Santa Sede non è sola nella grotta della storia

La Francia a nome dei 27 Paesi dell’Unione Europea ha presentato all’ONU la proposta per la depenalizzazione dell’omosessualità.
Contro la depenalizzazione dell’omosessualità si è pronunciato l’osservatore permanente della Santa Sede presso le nazioni Unite.
Depenalizzare l’omosessualità significa in oltre 80 Paesi del mondo salvare dalla morte o da molti anni di carcere uomini e donne condannati per il solo fatto di essere omosessuali.
L’esito della proposta ha soddisfatto la Santa Sede. Infatti il direttore della Sala Stampa Vaticana ha osservato che: “Meno di 50 stati membri della Nazioni Unite hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito. La Santa Sede non è sola”.
La Santa Sede non è sola. Si tratta di vedere con chi è in compagnia. Nella grotta della storia in questi giorni il Sommo Pontefice della Città del Vaticano si è trovato con i Sultani dell’Arabia Saudita, quelli dello Yemen, con il Presidente dell’Iran, Somalia, Sudan, Sierra Leone, che sono al governo di Paesi dove l’omosessualità è considerata un reato punibile con la pena di morte. In quella grotta c’erano pure quelli della Tanzania, Gambia, Senegal, Qatar, Maldive. C’era pure il Sultano del Brunei nel cui Paese chi è omosessuale rischia 10 anni di carcere.
La Santa Sede che vanta e si vanta di queste frequentazioni è dunque una enclave di un mondo che in Europa c’era qualche millennio fa. Basta vedere come si chiamano: Curia Romana, Sommo Pontefice, Santa Sede. Baciano il Santo Piede, esibiscono e trasportano teschi, ossa, sangue. Diseppelliscono cadaveri e li espongono alla pubblica venerazione.
Nella grotta della storia ci sono lettori di corani e bibbie che si scaldano bruciando pacchi intonsi di Dichiarazioni Universali dei Diritti Umani, mentre all’esterno i megafoni gridano che: “Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale”.
L’Unione Europea da una parte la Città del Vaticano dall’altra.
La Santa Sede dovrà farsene una ragione: le sue radici non sono più in Europa.