martedì 2 dicembre 2008

La Santa Sede non è sola nella grotta della storia

La Francia a nome dei 27 Paesi dell’Unione Europea ha presentato all’ONU la proposta per la depenalizzazione dell’omosessualità.
Contro la depenalizzazione dell’omosessualità si è pronunciato l’osservatore permanente della Santa Sede presso le nazioni Unite.
Depenalizzare l’omosessualità significa in oltre 80 Paesi del mondo salvare dalla morte o da molti anni di carcere uomini e donne condannati per il solo fatto di essere omosessuali.
L’esito della proposta ha soddisfatto la Santa Sede. Infatti il direttore della Sala Stampa Vaticana ha osservato che: “Meno di 50 stati membri della Nazioni Unite hanno aderito alla proposta in questione, mentre più di 150 non vi hanno aderito. La Santa Sede non è sola”.
La Santa Sede non è sola. Si tratta di vedere con chi è in compagnia. Nella grotta della storia in questi giorni il Sommo Pontefice della Città del Vaticano si è trovato con i Sultani dell’Arabia Saudita, quelli dello Yemen, con il Presidente dell’Iran, Somalia, Sudan, Sierra Leone, che sono al governo di Paesi dove l’omosessualità è considerata un reato punibile con la pena di morte. In quella grotta c’erano pure quelli della Tanzania, Gambia, Senegal, Qatar, Maldive. C’era pure il Sultano del Brunei nel cui Paese chi è omosessuale rischia 10 anni di carcere.
La Santa Sede che vanta e si vanta di queste frequentazioni è dunque una enclave di un mondo che in Europa c’era qualche millennio fa. Basta vedere come si chiamano: Curia Romana, Sommo Pontefice, Santa Sede. Baciano il Santo Piede, esibiscono e trasportano teschi, ossa, sangue. Diseppelliscono cadaveri e li espongono alla pubblica venerazione.
Nella grotta della storia ci sono lettori di corani e bibbie che si scaldano bruciando pacchi intonsi di Dichiarazioni Universali dei Diritti Umani, mentre all’esterno i megafoni gridano che: “Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale”.
L’Unione Europea da una parte la Città del Vaticano dall’altra.
La Santa Sede dovrà farsene una ragione: le sue radici non sono più in Europa.


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