lunedì 26 agosto 2013

23 agosto 1923 DON GIOVANNI MINZONI UCCISO DAI FASCISTI

 

Il quotidiano “Avvenire” del 23.8.2013 ha ricordato meritoriamente i 90 anni trascorsi dall’assasinio ad Argenta di don Minzoni da parte di un gruppo di fascisti. Ha scritto “Avvenire”:

Don Minzoni, vicino alle posizioni del Partito Popolare di don Luigi Sturzo, sentiva come suo dovere specifico di prete difendere i suoi giovani da un’ideologia totalizzante, illiberale, che idolatrava la violenza e proponeva il culto della personalità del capo. Nel suo diario, pubblicato da don Lorenzo Bedeschi, parlava chiaramente della necessità di «passare il Rubicone» contro «la vita stupida e servile che si vuole imporre» […]Don Minzoni lo aveva messo in conto: «Attendo la bufera – aveva scritto nel suo diario –, la persecuzione, forse la morte per il trionfo della Corona di Cristo. La religione non ammette servilismi, ma il martirio».”.
È tutto esatto ma non è poi scritto come è andata a finire questa storia. Dopo la morte di don Minzoni, tra il 1923 e il 1929 furono sciolti per opera di Mussolini fondatore e capo del fascismo, tutti i partiti politici compreso il Partito Popolare di don Sturzo che per non essere arrestato si rifugiò all’estero da dove rientrò solo dopo la sconfitta di Mussolini.
Non è scritto neppure che nel 1929 Pio XI sottoscrisse con Mussolini, capo del fascismo e punto di riferimento degli assassini di don Minzoni, i Patti Lateranensi nei quali in “Nome della Santissima Trinità”, si stabiliva all’art. 20 che:
“I vescovi prima di prendere possesso della loro diocesi, prestano nelle mani del Capo dello Stato un giuramento di fedeltà al Re secondo la formula seguente:
«Davanti a Dio e sui Santi Vangeli io giuro e prometto, siccome si conviene ad un vescovo, fedeltà allo Stato italiano. Io giuro e prometto di rispettare e far rispettare dal mio clero il Re ed il Governo, stabilito secondo le leggi costituzionali dello Stato. Io giuro e prometto inoltre che non parteciperò ad alcun accordo, né assisterò ad alcun Consiglio, che possa recar danno allo Stato italiano ed all’ordine pubblco e che non permetterò al mio clero simili partecipazioni. Preoccupandomi del bene e dell’interesse dello Stato italiano, cercherò di evitare ogni danno che possa minacciarlo». (Il Concordato per i rapporti fra Chiesa e Stato, 11 febbraio 1929, art. 20).
(Nota che il Re allora era quello che aveva insediato Mussolini nel 1922 ed il Governo era quello fascista dello stesso Mussolini la cui firma infatti è posta sotto i Patti Lateranensi).
Don Minzoni era stato appunto ucciso perché minacciava lo Stato italiano che stava diventando totalmente fascista ed era contro  
«la vita stupida e servile che si vuole imporre».
Ringraziamo ancora oggi don Minzoni che pur facendo una battaglia in solitudine, ci ha testimoniato nel 1923 che anche allora si poteva fare diversamente da come poi si è fatto.

domenica 25 agosto 2013

DOPO IL PRIMATO DELL'ECONOMIA LA LETTERINA A BABBO NATALE



Oggi la portavoce "MoVimento 5 Stelle Consiglio Regionale Lombardia" ci informa sul blog di Grillo che “il primato dell'economia nella vita dell'umanità è brevissimo”, è cioè relativamente da poco al primo posto negli interessi dell’umanità.
I sedicenti rivoluzionari credono di vivere la propria vita sempre contemporaneamente ad una prima volta. Coevi di avvenimenti  mai accaduti prima. Solo così possono vivere a loro volta “una prima volta” e portare a chi non ha ancora capito le loro primizie, il loro sapere che ci salva.
Oggi è toccato al primato dell’economia che ci governa.
Ma l’economia  nella vita dell’uomo è stata presente da quando c’è l’uomo stesso.
La scrittura è stata utilizzata per la prima volta, non per rivelarci l’esistenza di divinità più o meno monoteiste, ma per stilare da parte di commercianti elenchi di merci con le relative quantità e prezzi.
Gli egizi poi - parliamo di una civiltà che è nata (I e II dinastia) circa nel 3090 a.C. - inventarono il nilometro una struttura fatta a scale o pozzi che serviva per misurare la dimensione delle piene del Nilo e ricavare informazioni sul reddito delle attività agricole, in quanto maggiore era l’inondazione e maggiore era la superfice di terreno fecondata dal Nilo e maggiore il reddito prodotto.
Per quanto riguarda poi la presunta età dell’oro “Quando sono state realizzate opere senza tempo, come quelle dei grandi maestri dell'arte e della letteratura, della musica e delle scienze, l'economia non era certamente la scienza primaria”.
C’è da dire che è interessante notare che tra le opere senza tempo sono indicate la letteratura, la musica, le scienze. Non sono indicate opere senza tempo come le piramidi egizie, la muraglia cinese, le piramidi nel messico, i templi buddisti, la città proibita in Cina etc.. opere che oggi sfidano i millenni e che per realizzarle sono morte centinaia di migliaia di persone per volta e utilizzati ingenti capitali provenienti, da dove, se non dall’economia?
Queste grandiose opere esistono poiché in quelle società arcaiche  chi deteneva il potere deteneva un potere tanto assoluto quanto più puro ed incontaminato. Deteneva un potere senza contraddittorio in quanto non esistevano partiti con punti di vista diversi della realtà.
Per quanto poi riguarda i problemi del mondo. Negli anni ’60 l’umanità era composta da circa tre miliardi di persone ed un miliardo circa era denutrito.
Oggi siamo sette miliardi di persone ed un miliardo circa è denutrito. Prima i denutriti erano un terzo dell’umanità oggi sono un settimo.
Questo non può fare che piacere e bisogna dirlo assieme alla tragedia che ancora  muoiono circa 25 mila persone di fame al giorno.
Certo ci sono grandi problemi da risolvere ma non c’è il deserto prima del M5S, né ci sarà ce lo auguriamo dopo.
Coltivare la propria purezza per esibirla continuamente come una minaccia sui ritenuti impuri è uno sport che l’uomo ha sempre praticato ed ha prodotto spesso tragedie.
Anche in questo senso il M5S ha una logica millenaria. Con le dovute proporzioni gli esseni nella fortezza della Masada si uccisero per rimaner puri e non avere contatti con i romani.
Il M5S pur partecipando alle elezioni ed accettando i voti con i quali ora ha una forte presenza in Parlamento si è ucciso politicamente non contribuendo a nulla che prevedesse un contatto con chi non è del M5S, con gli impuri delle lobby, ordini, caste, banche (ma quando il M5S si è presentato alle elezioni non esistevano gli impuri delle lobby, ordini, caste, banche?).
Cos' facendo il M5S non è stato determinante né nel formare un governo per il Paese (rifiutando l’offerta di un, a loro inginocchiato, Bersani).
Non è stato determinante nell’elezione del Presidente della Repubblica ottenendo il risultato incredibile di fare rieleggere Napolitano.
Si è arrivati così oggi alla continua e pressante richiesta da parte del M5S con il "Napolitano si deve dimettere”, richiesta fatta da una forza politica che ha avuto la possibilità di essere determinante per non rieleggerlo.  
Tutto questo agire da puri ha portato alla  conseguenza che è come se il M5S in Parlamento non ci fosse proprio.
Se non c'è differenza tra essere in Parlamento e non esserci, se dopo essere condannato in terzo grado per frodi fiscale,  Berlusconi è comunque uguale a Letta e a Napolitano, è bene che i puri del M5S comincino per tempo a scrivere le letterine a Babbo Natale chiedendo dopo che con il Parlamento, con quali altri giocattoli vogliono giocare il prossimo anno.

sabato 24 agosto 2013

LA RIVOLUZIONE DEL NULLA: IN MEZZO NON C'E' NIENTE



Oggi nel blog di Beppe Grillo campeggia Garibaldi e la frase “Qui si fa l’Italia o si muore”.
Ma come Garibaldi non è stato quello che ha aiutato i Savoia uccidendo e massacrando nella guerra di conquista del Sud, come ci è stato spiegato in occasione dei 150 anni dall’Unità d’Italia sul blog di Grillo?
Garibaldi è un conquistatore per conto di un re od è un liberatore delle popolazioni meridionali dai re? mettetevi d’accordo con voi stessi perché nonostante il M5S e la sua rivoluzione, Garibaldi non può essere le due cose.
Il post termina con la frase “Qui si governa o si muore. Tutti insieme.”
E’ una frase che ultimamente è di moda. Un concetto simile (Se cade lui si porta dietro tutti noi) lo ha espresso da non molto il leader del PdL riferendosi alla condanna definitiva di recente ricevuta.
Comunque tranquillo l’autore del post sul blog di Grillo: chi va a mangiare da Puny a Portofino e vi incontra Boldi non può, per definizione, fare alcuna rivoluzione, tranne che quella intorno al tavolo dove ha mangiato per uscire dal locale.





NON SILVIO MA OPERE DI BENE




Un senatore della repubblica che è anche a capo del PdL è stato condannato in via definitiva per reati gravissimi.
Il problema dovrebbe essere del PdL, dei suoi militanti, dei suoi dirigenti che hanno un pregiudicato loro leader. Invece il problema è degli italiani poiché da buon condottiero italico il Dott. Berlusconi, invece di prendere atto della condanna subita e non far pesare né sul suo partito, né su tutta l’Italia, i suoi comportamenti che lo hanno portato alla condanna definitiva, si fa scudo con il suo partito e con tutti noi italiani rifiutando di subirne le conseguenze.
Dal chè se ne deduce che crede di essere al di sopra della legge: della serie “lo Stato sono io” e tu sei solo un……, del buon Luigi XIV.
Oggi questo pregiudicato riunisce in una delle sue tante ville i ministri del suo partito che sono dentro il Governo per studiare una strategia per salvarsi dalla condanna definitiva subita.
E noi siamo ancora qui ad aspettare cosa si inventerà questo ormai vecchio personaggio che non sa evidentemente né come passare il tempo, né come spendere i propri soldi e preferisce trascorrere le giornate in riunioni con personaggi che se non si nominano neanche esistono,  piuttosto che passare gli anni della propria vecchiaia ad innalzare il proprio spirito ed il proprio corpo dedicandosi nel massimo silenzio ad opere di bene.

SCHIACCIATI TRA FRACCHIA E FANTOZZI



I non più giovani si ricorderanno Paolo Villaggio che nei panni del Rag. Fracchia/Fantozzi andava a contrattare il proprio rapporto di lavoro con il Mega Presidente di turno.
Il dialogo si svolgeva pressappoco così:
Mega Presidente: “Dica Fracchia...”
Fracchia: “Vorrei un…….una riduzione di stipendio…..”.
Mega Presidente: “E per le ferie?”
Fracchia: “Il 2 novembre e cortissime”.
Questo faceva immediatamente capire che la contrattazione tra il  Mega Presidente e Fracchia/Fantozzi non era fra pari.
Oggi è passata l’idea che siccome nell’ultimo ventennio ci diamo tutti “del tu”, come si dava “del voi” nel precedente infausto ventennio,  siamo tutti alla pari.
Paradossalmente si potrebbe dire con Fracchia/Fantozzi che il "siamo tutti alla pari" è una rappresentazione favolistica della realtà per il semplice fatto che si prevede il licenziamento del dipendente da parte del datore di lavoro, ma non si prevede il licenziamento del datore di lavoro da parte del dipendente.

venerdì 23 agosto 2013

LAVORARE GRATIS, LAVORARE TUTTI



Una logica senza futuro:
Era colpa degli ebrei se la divisione del lavoro nei regimi fascisti e nazisti prevedeva per loro prima la perdita del lavoro pagato, e poi l’obbligo del lavoro forzato e gratuito.
È oggi colpa degli italiani se il PIL è a segno negativo. La causa? Siamo poco competitivi e produttivi e troppo costosi.
Quasi giornalmente si leggono articoli che indicano nella poca voglia di lavorare degli italiani la causa della crisi, con aneddoti del tipo:
“recatomi in una agenzia di reclutamento del personale(*), mi sono sentito dire che ormai loro non propongono più giovani italiani ma solo extracomunitari perchè si sono stancati di fare figuracce con i clienti. Sono rimasto, sulle prime. sconcertato. Poi mi hanno spiegato che non è che manchi il lavoro, anzi, le opportunità ci sono ma manca la voglia di lavorare, pensi un pò come siamo ridotti”
Oppure con queste conclusioni:
“basterebbe abrogare lo statuto dei lavoratori ed il famigerato art. 18 e i due problemi italiani, disoccupazione e produttività si risolverebbero miracolosamente”.
Chi dice questo sarebbe utile che ricordasse che il  costo del lavoro è una voce tra le tante che va a formare il costo del prodotto finito. Ed il nostro costo del lavoro è tra i più bassi dell’UE.
Questa è una logica senza futuro, che farà salutare come rivoluzionario il primo che un giorno si alzerà dalla massa dei "manca la voglia di lavorare" e proporrà la soluzione finale al problema al grido:

LAVORARE GRATIS, LAVORARE TUTTI.

Allora ci saranno problemi anche per gli extracomunitari, poiché saremo diventati tutti extracomunitari.
Pensate un po' come saremo ridotti.

(*) "agenzia di reclutamento del personale"? ma in che secolo siamo? 



giovedì 22 agosto 2013

SI E' LIBERATO UN POSTO


Egitto, Mubarak
lascia il carcere

mercoledì 21 agosto 2013

IL CONDANNATO DETTA LE CONDIZIONI



Mentre Berlusconi, condannato per frode fiscale, detta lui le  condizioni, una fedele di Grillo scrive sul blog:


“CIAO BEPPE, DIMMI COSA POTREMMO FARE PER CACCIARLI VIA TUTTI. IO TI VERRO' AD AIUTARE!
vera m., roma 20.08.13 18:53”

Vai a Portofino a mangiare da Puny.

martedì 20 agosto 2013

CHE COSA C'ENTRANO GLI ELETTORI DEL M5S CON BEPPE GRILLO?



Location: Portofino ristorante Puny.

Trovare un posto da lei è una mission impossible, perfino a Silvio Berlusconi, familiarmente da lei chiamato "zio Silvio" è capitato di attendere pazientemente il tavolo numero 15, quello più defilato, riservato ai vip [....]

Non mi è mai accaduto di fare aspettare un vip o una celebrità, soltanto in un'occasione Berlusconi e Craxi si presentarono senza prenotazione e, molto signorilmente, tornarono dopo una mezzoretta, ossia quando avevo detto loro che si sarebbe liberato un tavolo.
(Da AROMA luglio/agosto 2009 – Brano intervista con il Sig. Luigi Miroli proprietario del Puny ristorante a Portofino).

Boldi, che ci faceva con Grillo?
«Eravamo da Puny, il ristorante dei vip. Un posto che si prenota l'anno prima. Ci pensa? Con la crisi che c'è, ci son locali ancora così».
(Da DAGOSPIA 20.8.2013, 15,15 -  Grillo e Boldi si sono incontrati al Puny di Portofino).

No comment.

sabato 17 agosto 2013

I POCO GAI DIFENSORI DEI GAY




Sempre più il linguaggio dei “buoni” assomiglia al linguaggio dei “cattivi”.
Alla infelice frase pronunciata dalla campionessa russa Isinbayeva, risponde specularmente un esponente del Pd sardo Gianluigi Piras su Facebook: “«Isinbayeva, per me possono anche prenderti e stuprarti in piazza. Poi magari ci ripenso. Magari mi fraintendono».
Bisogna che ci convinciamo tutti che l’omosessualità come l’eterosessualtà non garantiscono per sé stesse contro la stupidità.
L’organo dell’intelligenza, nonostante tutto, non risiede ancora nelle mutande ma nella scatola cranica...indipendentemente.

mercoledì 14 agosto 2013

DI QUANTE DIVISIONI DISPONE BERLUSCONI?



Oggi Grillo sul blog si fa delle domande e ogni domanda contiene in sé la risposta.
Siamo così informati che Berlusconi dispone di molte divisioni.
Grillo dovrebbe farsi una ulteriore domanda: se ci fosse ora un governo PD – M5S, Berlusconi sarebbe più o meno protetto di adesso?
La risposta è chiara e denuncia il fallimento della politica del M5S.


P.S. – Sempre sul blog di Grillo oggi c’è lui davanti ai carrarmati cinesi in piazza Tienanmen.
Le rivoluzioni non si fanno con il fotoshop. Un po’ di rispetto per chi davanti a quei carrarmati c’è stato dal vero nella realtà, e non dal falso sul web.

lunedì 5 agosto 2013

IL PENSIERO TOTALITARIO



Il pensiero totalitario ha una unica caratteristica: considera quelli al di fuori di sé tutti uguali in attesa di renderli uguali a sé ed avere così il famoso 100%.
Di questo ne continua a dare in questi giorni un esempio elementare il Sig. Beppe Grillo ed i suoi fedeli seguaci che dopo la condanna definitiva di Silvio Berlusconi fondatore e padrone del PdL, per reati gravissimi, anche oggi scrive sul blog che “Pdl e pdmenoelle pari sono”.
Vale a dire che Silvio Berlusconi padrone del PdL eletto da se stesso al vertice di quel partito, con una storia giudiziaria quale si è andata a sviluppare sotto i nostri occhi fino ad oggi con la condanna definitiva subita, è “pari” ad Epifani segretario del Pd, non certo padrone del Pd, che non si è auto eletto, né starà per i prossimi 20 anni  al vertice del partito, né è un pregiudicato.
Chi può credere che Berlusconi ed Epifani  e quindi Pdl e Pd  "pari sono"?
Con questi “pari sono” sembra di sentire la Santanchè che dice: 
“Arrestateci tutti siamo tutti Berlusconi”.

domenica 4 agosto 2013

IO NON MOLLO



Solo sul palco
non ride,
non racconta più barzellette.
"Io non mollo"
è diventato
un uomo in ammollo.

sabato 3 agosto 2013

I DIPENDENTI PUBBLICI GRECI NEL 2013 COME GLI EBREI ITALIANI NEL 1938

Nel nome della Ue, del Fmi e della Bce entro la fine dell'anno verranno destinati alla mobilità, cioè al licenziamento, 25.000 dipendenti pubblici in Grecia.
I loro nomi sono contenuti in lunghi elenchi divisi per professione (docenti, vigili, infermieri etc) come gli elenchi dei 40.000 ebrei italiani circa che nel 1938 vennero licenziati  dai posti di lavoro e cancellati socialmente.
I nomi dei 25.000 cittadini greci oggi vengono affissi nelle bachehe o letti alla radio in base agli accordi con la trojka: la Ue, Fmi e Bce.
In questi giorni una insegnante, la signora Kleopatra Kapsahati dopo avere letto il suo nome al numero 1201 della lista pubblicata dal ministero dell'Educazione è morta per un infarto. 
Questo accade oggi in Grecia, in nome di che cosa?



NUOVI CRISTIANI AVANZANO



La sentenza di condanna di Berlusconi rende più palese l’esistente. Si legge oggi sul Corriere della Sera a pag. 6:

“Il Presidente di Fiera di Milano «Segniamo le case di quei giudici».
«Facciamo come in Egitto, segniamo le case dei giudici, che tutti sappiano dove vivono».
La timeline di Facebook segna le 21.08 del 1 agosto. Dalla sentenza della Corte di Cassazione non è passata neanche un’ora e mezza. E la rabbia di Michele Perini, berlusconiano doc, presidente di Fiera di Milano, si riversa sul social network.
Già prima, a caldo (20,17), aveva scritto:
«Al giudice De Pasquale (Fabio, il pm del processo Mediaset, ndr) bisogna augurare un brutto vivere, di soffrire».
Perini è un imprenditore che vanta un rapporto saldo con il Cavaliere. Bocconiano, «credente, nato in una famiglia di credenti, con formazione cattolica», è stato presidente di Assolombarda e ora è in lizza per la poltrona di direttore generale di Fondazione Fiera, la «casa madre».”

Auguriamo al Signor Perini di non incontrare mai nessuno che, come lui, sentendosi questa volta offeso per non essere stato per esempio nominato direttore generale di Fondazione Fiera, andasse in giro a segnare, novello untorello, la casa del Signor Pereni augurandogli nel contempo “un brutto vivere, di soffrire”.
E’ questo il nuovo cristianesimo praticato nella rinnovata Chiesa di Papa Francesco?

IL MENU’ DI OGGI



Mentre Berlusconi in questi giorni sta servendo su un piatto il meglio di sé,  la Costituzione ha trovato un nuovo paladino, Beppe Grillo che in un post dal titolo “Il  Fantino della Repubblica”, uno dei soliti giochi di parole che pretenderebbe essere una espressione di un qualche pensiero, termina perentorio:
“la Costituzione non si tocca. Messaggio inviato. Quirinale. Messaggio inviato.”
Altre volte invece aveva presentato la necessità di cambiare la Costituzione perché ormai superata.
Il M5S non ha un pensiero ma è semplicemente un elenco, come il menù di un ristorante che ogni giorno cambia e cerca di accontentare il maggior numero di clienti: 
il Menù 5 Stelle, appunto.

SPECULARI NEI COMPORTAMENTI, OVVERO, DELL’UTILIZZO DEI PARLAMENTARI


Vediamo in on line come si sta comportando Silvio Berlusconi dopo essere stato condannato definitivamente per avere commesso reati gravissimi specie per un ex Capo del Governo ed attuale leader di un partito che è al Governo del Paese.
Lungi dall’affrontare le conseguenze dei comportamenti delittuosi che lui in prima persona ha praticato secondo la sentenza irrevocabile della Corte di Cassazione, manda avanti quelli che lui ha sempre considerato come propri dipendenti: cioè i suoi parlamentari, che sono pur sempre stati eletti sia pure con una legge “porcellum”, dagli elettori e non da lui.
Convoca i suoi capi gruppo in una delle sue tante ville e detta il loro comportamento: o la grazia per sè del Presidente della Repubblica o tutti i parlamentari, nessuno escluso, rassegneranno le dimissioni e non ci sarà così più né parlamento, né governo.
Qualcuno gli dica che chiedere la grazia equivale ad ammettere le proprie colpe, ad ammettere che non c’è nessun accanimento giudiziario: il contrario di quello che lui  dice continuamente. Non si chiede infatti la grazia per qualcosa che non si è commesso, piuttosto se si tiene ad affermare la propria innocenza se ne sconta la pena.
Ma come ogni condottiero “che ne sa”, anche il Capo del PdL, conduce gli altri alla guerra. Sta dietro e non davanti alle proprie truppe. Sospinge in avanti financo i propri figli pur di sfuggire alle conseguenze di comportamenti delittuosi che lui in prima persona ha praticato: “L'ex premier pensa a Marina come erede. Con lei resterebbe nel simbolo la scritta "Berlusconi presidente". Il suo unico cruccio: finirebbe nel mirino dei pm di Milano”, si legge  alle ore 8,23 di stamane 3 agosto sul quotidiano di famiglia “Il Giornale” nel formato www.il giornale.it.
Colpisce il fatto che nessuno dei parlamentari eletti nelle liste del PdL ha espresso sia un pur minimo dissenso sulla linea dettata dal loro Capo. Tutti dipendenti dal Capo.
Ripensandoci gli unici che si sono resi indipendenti da Berlusconi in questi ultimi anni sono stati politici della qualità di Casini e Fini che appartengono al mondo politico del “prima di Berlusconi”.
Questo dà la dimensione della nano statura dei politici nati e operanti nel mondo del “dopo Berlusconi”. Politici dipendenti totalmente da lui, che fanno apparire come giganti, travet della politica come Casini e Fini.
I dipendenti sono stati e sono molto di moda nella politica italiana.
Ieri: chi non seguiva i dettami “del Migliore”  Togliatti nel PCI veniva espulso e definito “pidocchio” in una criniera di cavallo (il cavallo di razza era il PCI).
Oggi: oltre che nel PdL, anche nel M5S, il suo leader Beppe Grillo, considera “dipendenti” i propri parlamentari, ed anzi vorrebbe per renderli ancora più dipendenti cambiare un articolo della Costituzione.
Scriveva il  depositario del simbolo "Movimento 5Stelle" il 3 marzo scorso: "L'articolo 67 della Costituzione recita: 'Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato'. Questo consente la libertà più assoluta ai parlamentari che non sono vincolati né verso il partito in cui si sono candidati, né verso il programma elettorale, né verso gli elettori. Insomma, l'eletto può fare, usando un eufemismo, il cazzo che gli pare senza rispondere a nessuno''.
Il comportamento che hanno oggi i parlamentari del PdL, cioè quello di eseguire ciò che decide Silvio Berlusconi depositario del simbolo del Popolo delle Libertà, è quello che Grillo si auspica possa essere fissato per legge: rendere totalmente dipendenti dal proprietario del simbolo politico, che può anche non essere in Parlamento,  i propri parlamentari.
Sono i comportamenti prima dei programmi che fanno distinguere gli uni dagli altri.
Nella teorizzazione e nella prassi del “vincolo del mandato” – condannato dalla Costituzione - il Movimento 5 Stelle ora all’opposizione e il Popolo delle Libertà ora al Governo (nessuno dei due si definisce partito) sono indistinguibili.

giovedì 1 agosto 2013

SIAMO DIVENTATI I CATTIVI?



Quando c’era l'Unione Sovietica da quel Paese i dissidenti scappavano per rifugiarsi in USA.
Ora dagli USA, come Edward Snowden, scappano per rifugiarsi in Russia.