mercoledì 2 novembre 2011

La crisi del 1929 e la nostra crisi

Ecco come Schlesinger Jr. consigliere del Presidente Kennedy 1960-1963, ha spiegato la crisi del 1929:
"Il meccanismo della crisi.
Intanto la spirale del sistema produttivo americano veniva stringendosi sempre di più fino a rasentare il limite di rottura, di autoannientamento, che fu oltrepassato nel 1929. La prosperità dell'economia statunitense [...] stava portando a una progressiva diminuzione dei costi di produzione. Per ottenere un equilibrio tra offerta e domanda sarebbe stato perciò necessario che si arrivasse o ad una corrispondete riduzione dei prezzi dei beni di consumo, o ad un aumento dei salari dei lavoratori, oppure a tutte e due le cose insieme.
Al contrario, i prezzi dei prodotti industriali rimasero sempre estremamente rigidi [...] mentre la scarsa efficienza contrattuale dei sindacati favoriva un contenimento forzato dei salari.
Anche i prezzi agricoli subivano la stessa sorte per la passività o il minimo potere contrattuale della massa dei rurali.[...]
L'aumento altissimo dei profitti industriali, non risolvendosi né in una diminuzione dei prezzi, né in un aumento dei salari, finì per sfociare in una gigantesca campagna di speculazioni finanziarie.[...]
Le società si accorsero che la maniera più facile per ottenere nuovo denaro era di emettere nuove azioni. Questo era denaro a buon mercato, perché non c'era nessun bisogno di pagare dei dividendi sulle azioni emesse mentre invece bisognava pagare degli interessi sui prestiti bancari [...] col passare del tempo le società incanalavano sempre più le disponibilità finanziarie verso la speculazione.[...]
In seguito all'accentuato indirizzo affaristico dell'economia americana gran parte della ricchezza ricavata dalle speculazioni si riversò nelle mani della oligarchia finanziaria gravitante a Wall Street [...] Tra il 1923 e il 1929 la produzione per uomo-ora nell'industria salì quasi del 32%, mentre i salari orari aumentarono poco più dell'8%.
Il livello insoddisfacente dei salari e del reddito agrario voleva dire che la "proprietà" poteva sempre meno generare un potere d'acquisto abbastanza elevato per far fronte alla sempre crescente capacità produttiva, oppure, col tempo, a liberare il mercato delle merci già disponibili.[...]
Infine si giunse al crollo. [...] Nell'autunno del 1929 la borsa di New York ebbe un collasso improvviso, dando luogo a ripercussioni gravissime su scala mondiale.
Quali furono, secondo i giudizi successivi degli economisti, le cause principali di questo crack gigantesco?
- La tendenza delle sfere dirigenti a mantenere i prezzi e a gonfiare i profitti e al tempo stesso comprimere i prezzi delle materie prime e dei salari, significò che agli operai ed ai contadini furono negati i benefici della loro stessa produttività. La conseguenza fu il declino relativo del potere d'acquisto delle masse;
- L'assorbimento sotto forma di profitti e dividendi dei guadagni derivanti dalla tecnologia creò la tendenza ad usare l'eccedenza di denaro nella speculazione, trasformando la Borsa da un mercato di titoli in una casa da gioco;
- Il crollo della Borsa completò il disastro...Distruggendo la fiducia, il crollo distrusse tutte le speranze di una ripresa automatica.
Concludendo [...] Rappresentando gli uomini di affari, il governo federale aveva ignorato il pericoloso squilibrio tra il reddito commerciale ed il reddito agricolo, tra gli aumenti dei salari e gli aumenti della produttività.
Rappresentando i finanzieri, aveva ignorato i metodi irresponsabili del mercato delle azioni.
Rappresentando i banchieri, aveva ignorato il peso del debito privato e le profonde debolezze strutturali del sistema finanziario e bancario.
Vedendo tutti i problemi dal punto di vista degli affari e del lucro, aveva scambiato gli interessi di una classe per l'interesse nazionale. Il risultato fu il disastro" (tratto dal libro Roosevelt di A.M. Schlesinger Jr., Ed. CEI Comp. Ed. Intern., Milano, 1966, pag. 21-24).

Sembra di leggere quello che potranno dire fra qualche decennio della nostra crisi attuale.
Abbiamo oggi i titoli spazzatura al posto delle azioni del 1929;
la Borsa è ugualmente una casa da gioco;
il redditi da lavoro dipendente o sono bloccati (vedi statali) o addirittura si offre di lavorare gratuitamente (e questo non se lo erano sognati neppure nel paese bibbia del capitalismo quale era nel 1929 l'America);
i prodotti agricoli vengono pagati all'agricoltore sotto costo e venduti dal sistema distributivo moltiplicati per 10/20;
i vari governi d'Europa comprese le istituzioni dell'UE si muovono come se rappresentassero gli uomini di affari, i finanzieri e i banchieri.
Chi ci salverà? Nessuno dei salvatori che ci sono oggi sulla scena perché questi salvatori sono solo ed unicamente salvatori di se stessi.
Ci salveremo da noi stessi come popoli, se ancora ci hanno lasciato un minimo spazio di pensiero, attraverso il rifiuto della logica che ha creato questa crisi, la logica che "Vedendo tutti i problemi dal punto di vista degli affari e del lucro, ha scambiato gli interessi di una classe per l'interesse nazionale".

P.S. Per i fanatici di se stessi Schlesinger Jr. non è stato un pericoloso comunista sovversivo ma facente parte della classe dirigente del più grade Paese ad economia liberal-capitalista del pianeta terra: laureato ad Harvard e poi funzionario presso importanti istituzioni dell'amministrazione degli Stati Uniti, importante esponente del Partito Democratico è stato Assistente speciale del Presidente Kennedy.




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