martedì 8 maggio 2012

In TV vedere se stessi, in politica votare se stessi

Oggi tutti commentano il voto di ieri. Il fatto nuovo è l'affermazione del Movimento 5 Stelle sponsorizzato da Beppe Grillo, che oggi comprensibilmente contento ha sintetizzato così la vittoria: "Qui siamo veramente a un cambiamento epocale di pensiero della politica. I cittadini votano se stessi."
Questo cambiamento si inserisce in un trend che nel mondo dello spettacolo televisivo è già avvenuto da molti anni.
La TV precedente quella di oggi presentava attori che recitavano, proponevano testi, idee, commedie, storie, film anche d'autore. Da una parte c'erano gli attori e dall'altra i telespettatori che non guardavano se stessi ma sentivano idee, concetti in una parola c'era cultura.
Poi con l'avvento della TV commerciale gli attori sono andati via, via scemando ed hanno lasciato il posto ai telespettatori, fino ad arrivare a programmi in cui tra chi è in studio e chi è a casa a guardare non c'è nessuna differenza sostanziale. La TV non  più  veicolo di idee e cultura ma un contenitore che esiste a prescindere dai contenuti: basti osservare che l'unica cosa intangibile della Tv di oggi è la pubblicità.
C'è da augurarsi che non capiti lo stesso nella politica, che il cambiamento epocale non si limiti solo al fatto che i cittadini votino se stessi, ma che i "se stessi" votati lungi dal limitarsi a formare il contenitore Movimento 5 Stelle, abbiano una cultura, idee, progetti, che possano stimolare e migliorare la nostra vita e non solo registrare elenchi di necessità più o meno necessarie.
Detto questo il Movimento 5 Stelle difficilmente potrà peggiorare la situazione in cui oggi si trova l'Italia.





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