giovedì 8 gennaio 2009

Un ebreo buono, è un ebreo morto?

Sulla stampa di stamane si possono leggere le dichiarazioni del Cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace rilasciate al quotidiano on line ilsussidiario.net il 7.1.2009, e riprese da molti giornali. Tra l’altro vi si trova questa affermazione: “Guardiamo le condizioni di Gaza: assomiglia sempre più ad un grande campo di concentramento.”
Oggi, 2009, ci sono due contendenti sul campo: Hamas e Israele. Ieri, 2006, c’erano gli Hizballah e Israele. Ancora prima c’era Arafat e la sua organizzazione per la Liberazione della Palestina (come allora da statuto, liberazione della Palestina evidentemente da Israele),ed Israele. Ancor prima c’era il confinante Egitto con altri Paesi Arabi e Israele.
Se si prende la cartina geografica si vede immediatamente che Israele – come da elenco di conflitti sopra riportato – è una enclave nel mondo arabo.
Il Sig. Renato Raffaele Martino non esprime idee proprie poiché se ciò fosse avrebbe la stessa attenzione del Rag. Rossi che parla del tempo, in un stadio di 80.000 persone che urlano per il gol della squadra di casa. Renato Raffaele Martino - parla “in nome e per conto”, possedendo la Verità - è ascoltato perché Cardinale della Curia romana, ed in quanto tale ha la chiave datagli dalla divinità di sciogliere o legare: cioè di dare o togliere la vita eterna.
Forte di questo potere può fare diventare il piccolo Stato di Israele un continente nel quale esiste la striscia di Gaza che “assomiglia sempre più ad un grande campo di concentramento”. La definizione di “campo di concentramento” porta alla nostra memoria immediatamente i campi di concentramento nazionalsocialisti in Germania e fascisti in Italia.
Un paragone che non regge la logica e la storia.
I campi di concentramento del XX secolo erano governati dai nazifascisti. A Gaza attualmente governa il partito di Hamas. Dai campi di concentramento nazifascisti non partivano missili contro Germania o Italia. Da Gaza partono missili che vanno a colpire Israele.
Per il Cardinale R.R. Martino l’ebreo può forse essere solo o morto o aguzzino?
P.S. – Certo non bisogna identificare un ebreo con un israeliano. Ma la Santa Sede lo fa. In caso contrario come si spiega l’incessante interesse della Chiesa per un piccolo Stato con qualche milione di abitanti che non vuole sparire dalla faccia della terra?


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