Ci voleva un ministro donna e per di più nera per fare scoprire
le carte al miliardario in lire Beppe Grillo, per fare uscire il purosangue di
patriota che è in lui. Per fare uscire il difensore del sangue italiano da
mantenere puro.
Lui che ha detto che l’Italia è morta, che gli italiani sono
falliti, che a settembre non ci saranno più soldi per le pensioni.
Lui che meno di un mese fa ha detto ai tedeschi che si
augurerebbe che ci invadessero, oggi dopo l’intervento di un ministro donna e
per di più nera, ci informa che la cittadinanza italiana cioè la possibilità di
essere e dichiararsi italiano deve continuare a basarsi sul sangue, sul sangue
di quella stirpe sulla quale lui e gli altri purosangue del suo Movimento, vomitano
quotidianamente.
Nel blog di sua proprietà ha scritto che:
Cioè ha sottinteso, dando forza alle sue argomentazioni, che lui
è con la maggioranza dei Paesi europei che applicano lo ius sanguinis, o altrimenti
detto “modello tedesco” (buon sangue non mente).
Nello stesso blog di sua proprietà appena più sotto, il
miliardario in lire Beppe Grillo ospita un brano di Tocqueville contro la
tirannia della maggioranza.
Potenza della logica basata sul ius sanguinis.
Il
miliardario in lire Beppe Grillo è anche preoccupato perché:
“lo
ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli
Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa”.
Qualcuno lo avverta che anche chi entra
in Francia entra in Europa, e la Francia è già da alcuni secoli che applica la
cittadinanza basata sullo ius soli, la cosa non ha mai preoccupato il resto d’Europa.
Lui che non discute né concerta nulla con quelli della propria stirpe
suoi concittadini italiani ius sanguinis, è preoccupato se non concerta con gli
Stati dell’Unione Europea di diversa stirpe.
Ma chi era che voleva proporre un referendum agli italiani ius sanguinis per uscire eventualmente dall’Unione Europea?
Voto: Meno 5 Stelle
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