Mentre
uguali e distinti PD, PDL e M5S fanno il gioco delle tre carte esibendo i voti
presi alle ultime elezioni ed i sondaggi che dimostrano che ognuno dei tre è il
primo partito italiano, nessuno ragiona sugli elettori che non hanno espresso
il voto.
Nessuno se
ne rammarica, anzi. Con percentuali del 40 fino al 50% di non votanti ci stiamo
avvicinando ai Paesi del libero Mercato nel libero Stato, dove il voto interessa,
cioè difende gli interessi, solo degli abbienti. In quei Paesi ritenuti all’avangardia
si pratica di fatto il voto per censo quello della fine dell’800 e dell’inizio
del XX secolo.
Agli
italiani perché non abbiano dubbi nel continuare a non votare, ed anzi per fare
aumentare il loro numero si danno in pasto nuove disillusioni.
Dai
partiti al Governo: la legge elettorale che si doveva fare al più presto come
prima cosa, ora si è deciso che ci si penserà nei prossimi 18 mesi; misure per
il rilancio dell’economia non se ne vedono; misure per una redistribuzione del
reddito più equa non se ne vedono, e così via.
Dal maggior gruppo politico
dell’opposizione che dopo avere parlato per mesi del proprio ombelico e di come
farlo rimanere pulito, è ora tutto concentrato a scovare le spie al suo
interno.
A colpi
di: «stronzo/i che fanno uscire tutto quelli che ci scriviamo o diciamo sui
giornali» e di «Grazie per averci
tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei una merda, chiunque tu
sia. R.».
Sono
evidentemente passati alla fase anale, ma il dibattito continua.
Questa è
la realtà con la quale ogni giorno deve imbattersi il non elettore italiano che
non vede l’ora di ritornare ad essere elettore.
È questa
la speranza che è rimasta.
Non
facciamola morire.
P.S. – Fase anale:
“Secondo il
modello di sviluppo a fasi di Freud, la fase anale è il secondo periodo di
sviluppo del bambino: essa succede alla fase orale e precede la fase fallica. Si colloca a
un'età compresa fra i 18 e i 36 mesi circa.
In questo periodo
gli interessi del bambino si spostano dalla zona orale a quella anale, in
concomitanza con lo sviluppo fisico e l'acquisizione del controllo delle
funzioni sfinteriche.
Il bambino prova
appagamento nel gestire i movimenti sfinterici in autonomia, e in essi trova il
soddisfacimento delle pulsioni imparando così a sviluppare autostima e autonomia.
Il bambino inoltre prova interesse e piacere
per i propri escrementi, tanto da considerarli talvolta come un dono fatto alla
madre. Anche in questa fase, come in quella orale, il bambino può provare
angoscia e frustrazione riconducibili al rapporto individuo/società: le
istituzioni esigono dall'individuo adeguamento alle norme e autocontrollo — in
questo caso, i genitori esigono che il bambino si abitui ad utilizzare il
vasino e si autocontrolli.”
(da Wikipedia 30.5.2013).
Nessun commento:
Posta un commento