“Il 97 per cento delle risorse per la scuola è impiegato per gli stipendi degli insegnanti” così ci dice il Ministro Gelmini.
Certo il Ministro Gelmini è diventata ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, con la missione di ridurre ulteriormente le risorse a disposizione del ministero che presiede.
Così dato che le risorse per la Ricerca non si possono ridurre più di tanto pena la loro totale sparizione, quelle per l’Università altrettanto, è restato solo nell’Istruzione – non più pubblica - un ultimo significativo margine di riduzione.
Anche i governi precedenti avevano ridotto le risorse dell’Istruzione in nome di una non meglio identificata “autonomia scolastica”. Autonomia scolastica il cui unico prodotto significativo è stato l’intensificarsi di pesche e feste benefiche per raccogliere dai genitori degli alunni, fondi per la scuola per materiale di cancelleria (p.e. possibilità di fare fotocopie) o didattico (p. e. cartoncini per lavori collettivi, materiale per psicomotricità etc).
Certo così di taglio in taglio non è rimasto che da tagliare alla voce “stipendi degli insegnanti”.
Come si fa ha tagliare però la voce “stipendi agli insegnati” dicendo in contemporanea che sono bassi, tra i più bassi d’Europa?
Ma è semplice non riducendo i loro stipendi, ma gli insegnati tout court.
Quindi l’affermazione che il 97% delle risorse della scuola è impiegata per pagare gli insegnanti, non è altro che la fotografia delle scelte dei vari governi che hanno ridotto la spesa dell’istruzione in ogni dove, tranne che nel numero degli insegnanti.
venerdì 10 ottobre 2008
2 – Riforma Gelmini: “Il 97 per cento delle risorse per la scuola è impiegato per gli stipendi degli insegnanti”
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