venerdì 10 ottobre 2008

6 – Riforma Gelmini: il Ministro passa dal Maestro Unico al Maestro prevalente

I Vescovi italiani che sanno bene che insistere dogmaticamente sul Maestro Unico può mettere in discussione la stessa esistenza dell’insegnante di religione, si sono pronunciati contro. Sia pure con una azione di basso profilo, tipico atteggiamento di chi non sa chi vincerà la partita, ma che lui la vincerà comunque, i vescovi italiani con una nota della loro agenzia di stampa Sir, il 3 settembre 2008 “criticano il ritorno al maestro unico nella primaria dopo che la scuola italiana negli ultimi anni, con buoni risultati, aveva puntato sull’equipe di maestri. Inoltre il Sir sottolinea come il provvedimento sia stato preso senza che fosse aperto nessun tipo di dibattito in merito”.
E’ praticamente la posizione della CGIL scuola, il sindacato più impegnato contro la riforma Gelmini.
No non è una rivoluzione, è una posizione non a favore dell’esistente, ma per esistere. I Vescovi italiani sanno perfettamente che se passa la riforma Gelmini, comunque l’insegnante di religione non verrebbe tolto.
Se invece le cose rimanessero così come ora, ugualmente l’insegnante di religione non verrebbe tolto. Ripetendo praticamente le tesi delle CGIL, i vescovi italiani potranno dire, finite le contese sulla riforma della scuola, noi appoggiavamo l’equipe di maestri.
E così i vescovi, manifestando sia pure sommessamente l’appoggio alla scuola con il maestro plurimo - potrebbero fare altrimenti loro che nominano privatamente un insegnante della scuola pubblica? – lasciano che i loro fedeli cattolici, attraverso associazioni di genitori cattolici, mastri cattolici, etc.. appoggino la riforma del Ministro Gelmini, per il Maestro Unico.
Il Ministro Gelmini coglie il messaggio ed inizia a parlare non più di Maestro Unico ma di Maestro prevalente, lasciando così intendere che ci sarà anche sempre e comunque il maestro di religione cattolica.
I vescovi si sono tranquillizzati completamente e non hanno più manifestato alcunché.


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