sabato 9 marzo 2013

CHE COSA CI FA UN OBELISCO EGIZIO IN PIAZZA SAN PIETRO?


Ormai annoiati dalle voci di paventate simpatie per il fascismo da parte del M5Stelle - simpatie per altro espresse dalla portavoce autorizzata a parlare - per capire il successo del M5S forse conviene andare più indietro. La cosa è tutt’altro che una novità.
Si tratta di rispondere alla domanda: che cosa ci fa un obelisco egiziano in piazza San Pietro? Nel centro della cristianità?
Perché i milioni di persone che hanno assistito alla ripetizione all’infinito di riti in Piazza San Pietro sotto l’ombra dell’obelisco ed i miliardi che hanno visto tutto questo attraverso la televisione, non hanno mai denunciato la presenza di quel simbolo pagano in Piazza San Pietro?
Quell’obelisco in Piazza San Pietro viene dall’Egitto. L’imperatore Caligola, che regnò dal 37 al 41 d.C., l’aveva fatto trasportare da Alessandria d’Egitto dove faceva bella mostra di sé ad Eliopolis città dedicata ad Elio (ma non alle Storie tese) il Dio Sole degli egiziani. A Roma venne portato per ornare il circo detto poi di Nerone, e dove sorse nel 326 la prima basilica fatta costruire da Costantino.
Innalzato in Egitto in onore del Dio Sole, a Roma sulla sua punta vennero prima messe le presunte ceneri di Cesare, sostituite poi con l’avvento del cristianesimo da un presunto pezzo di legno della Santa Croce.
Proprio la ripetitività della sua immagine ha reso invisibile a tutti che quell’obelisco non aveva nulla a che fare con la dottrina del cristianesimo, ma era unicamente uno strumento nelle mani di chiunque in quel momento comandasse in quella piazza, in quel paese, o per i più megalomani in tutto il mondo.
La ripetitività rende invisibili.
L’obelisco in piazza San Pietro comunica con la nostra parte pre-politica, pre-dottrinale che può essere individuata nel totem, nel monolite, nel sole, nel fallo quale deposito primordiale che è in noi, dal quale trae origine e ne è suo epicentro.
La caratteristica principale di questo nostro monolite è quindi quella che può essere utilizzato indifferentemente.
È quindi un’arma tanto invisibile quanto potente  perché ognuno di noi lo sappia o meno, ha in sé quel deposito di archetipi che può essere utilizzato ed attivato in ogni momento specie quando le cosa vanno male o molto male che è come dire quando le cose sfuggono al nostro controllo. Quando diventiamo meno indipendenti e più dipendenti.
Se oggi si presentasse il Dio egiziano Elio (meno le Storie Tese) fonderebbe il Movimento 5 Soli con questo non statuto:
Il “MoVimento 5 Soli” è una “non Associazione”. Rappresenta una piattaforma ed un veicolo di confronto e di consultazione che trae origine e trova il suo epicentro nel blog www.eliomenolestorietese.it.
La “Sede” del “MoVimento 5 Soli” coincide con l’indirizzo web www.eliomenolestorietese.it.
I contatti con il MoVimento 5 Soli” sono assicurati esclusivamente attraverso posta elettronica all’indirizzo Movimento5soli@eliomenolestorietese.it
Il nome del Movimento 5 Soli viene abbinato a un contrassegno registrato a nome Dio Sole, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso.”


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