giovedì 22 maggio 2008

(3) - Settembre 1803 – Pio VII e il Concordato con la Repubblica Italiana di Napoleone

(3) - Settembre 1803 – Pio VII e il Concordato con la Repubblica Italiana di Napoleone
Al Concordato con la Repubblica francese, si aggiunse nel 1803 un Concordato tra Pio VII e la Repubblica italiana che era sempre sotto il potere di Napoleone.
Il riconoscimento da parte di Pio VII della Repubblica italiana di Napoleone avveniva nonostante la Repubblica italiana fosse formata in gran parte da province pontificie:
“Per esso il Papa tratta con la Repubblica Italiana, formata in gran parte di pontificie province, e così la riconosce; non solo, ma accorda al Presidente di questa Repubblica la scelta di tutti gli Arcivescovi e Vescovi nella medesima compresi, cioè quelli di Bologna, Ravenna, Ferrara, Imola, Carpi, Cesena, Forlì, Faenza, Rimini. Comacchio. Non basta: concorda perfino la seguente formula di giuramento da prestarsi dai Vescovi e Arcivescovi – Io giuro e prometto sui Santi Evangeli ubbidienza e fedeltà al Governo della Repubblica Italiana. Similmente prometto che non terrò alcuna intelligenza, non interverrò in alcun consiglio, e non prenderò parte in alcuna unione sospetta o dentro o fuori della Repubblica, che sia pregiudievole alla pubblica tranquillità, e manifesterò al Governo ciò che io sappia trattarsi o nella mia diocesi o altrove in pregiudizio dello Stato.” (da Achille Gennarelli, La Politica della Santa Sede e gli atti del Buonaparte, Ed. G. Mariani, Firenze, 1862, pag. XIII, XIV).
Fino a qui la “serena fermezza” di Pio VII verso Napoleone lo aveva portato, tra l’altro, a concordare la nomina dei vescovi sia francesi che italiani da parte delle rispettive autorità civili, nonché a fare giurare gli stessi vescovi fedeltà alle rispettive repubbliche.


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