Ormai annoiati dalle
voci di paventate simpatie per il fascismo da parte del M5Stelle - simpatie per altro
espresse dalla portavoce autorizzata a parlare - per capire il
successo del M5S forse conviene andare più indietro. La cosa è tutt’altro che
una novità.
Si tratta di rispondere alla domanda: che
cosa ci fa un obelisco egiziano in piazza San Pietro? Nel centro della
cristianità?
Perché i milioni di
persone che hanno assistito alla ripetizione all’infinito di riti in Piazza San
Pietro sotto l’ombra dell’obelisco ed i miliardi che hanno visto tutto questo
attraverso la televisione, non hanno mai denunciato la presenza di quel simbolo
pagano in Piazza San Pietro?
Quell’obelisco in
Piazza San Pietro viene dall’Egitto. L’imperatore Caligola, che regnò dal 37 al 41 d.C., l’aveva fatto trasportare da Alessandria d’Egitto dove faceva bella mostra
di sé ad Eliopolis città dedicata ad Elio (ma non alle Storie tese) il Dio Sole
degli egiziani. A Roma venne portato per ornare
il circo detto poi di Nerone, e dove sorse nel 326 la prima basilica fatta
costruire da Costantino.
Innalzato in Egitto in onore del Dio Sole, a Roma
sulla sua punta vennero prima messe le presunte ceneri di Cesare, sostituite
poi con l’avvento del cristianesimo da un presunto pezzo di legno della Santa
Croce.
Proprio la
ripetitività della sua immagine ha reso invisibile a tutti che quell’obelisco
non aveva nulla a che fare con la dottrina del cristianesimo, ma era unicamente
uno strumento nelle mani di chiunque in quel momento comandasse in quella
piazza, in quel paese, o per i più megalomani in tutto il mondo.
La ripetitività rende
invisibili.
L’obelisco in piazza
San Pietro comunica con la nostra parte pre-politica, pre-dottrinale che può
essere individuata nel totem, nel monolite, nel sole, nel fallo quale deposito
primordiale che è in noi, dal quale trae origine e ne è suo epicentro.
La caratteristica
principale di questo nostro monolite è quindi quella che può essere utilizzato
indifferentemente.
È
quindi un’arma tanto invisibile quanto potente perché ognuno di noi lo sappia o meno, ha in sé quel
deposito di archetipi che può essere utilizzato ed attivato in ogni momento
specie quando le cosa vanno male o molto male che è come dire quando le cose
sfuggono al nostro controllo. Quando diventiamo meno indipendenti e più
dipendenti.
Se oggi si presentasse il Dio egiziano Elio (meno le
Storie Tese) fonderebbe il Movimento 5 Soli con questo non statuto:
“Il “MoVimento 5 Soli” è una “non Associazione”. Rappresenta una
piattaforma ed un veicolo di confronto e di consultazione che trae origine e
trova il suo epicentro nel blog www.eliomenolestorietese.it.
I contatti con il MoVimento 5 Soli” sono assicurati
esclusivamente attraverso posta elettronica all’indirizzo Movimento5soli@eliomenolestorietese.it
Il nome del Movimento 5 Soli viene abbinato a un contrassegno
registrato a nome Dio Sole, unico titolare dei diritti d’uso dello stesso.”
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