“In passato gli uomini ritennero che altri miti fossero validi ed
imperatori e re furono ubbiditi perché «unti dal Signore» o consacrati dalla «grazia
di Dio». […] Ma quando si vide che i sovrani consacrati dai miti antichi non operavano
più in maniere conformi al vantaggio ed alla volontà dei più, sorse il nuovo
mito, quello della volontà di tempo in tempo espressa dai cittadini viventi ed
i miti antichi caddero.
Il nuovo mito ha un nemico; e son coloro i quali reputano di avere la
verità e ritengono dover attuarla.
«La peste de l’homme, c’est l’opinion de sçavoir», scriveva Montaigne
(II, 12, p. 541 dell’edizione della Pléiade). E prima di lui, nella Genesi, si
legge che nell’elenco dei reietti erano collocati in primo luogo coloro che
credevano di sapere[…]
A coloro i quali «sanno», i quali conoscono la «verità» e credono di
avere il dovere di attuarla, noi dobbiamo opporre il principio che noi
conosciamo la verità solo e se e finché abbiamo la possibilità di negarla”.
LUIGI EINAUDI
(Luigi Einaudi, Prediche inutili,
Giulio Einaudi Ed., Torino, 1957, pag. 205, 206).
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