mercoledì 11 febbraio 2009

11 febbraio 2009, 80° anniversario del Patti Lateranensi

La Santa Sede, Cardinali e Vescovi cattolici non potevano festeggiare, da parte loro, nel migliore dei modi gli 80 anni trascorsi dalla sottoscrizione dei Patti Lateranensi.
Nel 1929 misero la loro firma accanto a quella di Benito Mussolini che già potente padrone assoluto del governo dell’Italia, diventava per Pio XI l’uomo della Provvidenza.
Un uomo della Provvidenza che aveva nel suo studio attaccato al muro uno stendardo nero raffigurante un teschio bianco con stretto tra i denti un pugnale.
Un uomo della Provvidenza che aveva sulla sua scrivania a mo’ di ferma carte, una pistola e bombe a mano.
Un uomo della Provvidenza che si era assunta, tra le altre cose, la responsabilità politica dell’assassinio di Giocano Matteotti.
Nel 2009 Cardinali, Vescovi nonché il giornale della CEI Avvenire, hanno messo la firma sotto le accuse di assassinio di Eluana Englaro, infierendo così su un uomo, Beppino Englaro, debolissimo uomo devastato dal dolore ormai da quasi due decenni.
Ma questo è un comportamento di routine per la Santa Sede.
Benedetto XVI nel recente viaggio negli Stati Uniti, Paese nel quale vige la pena di morte comminata dallo Stato, non ha rivolto verso il potente presidente USA nessun anatema, né ha affermato che lo Stato non può togliere la vita sia pure ad un assassino.
Benedetto XVI rientrato in Italia ha ritrovato la sua cultura per la vita che evidentemente aveva lasciato sopra la sua scrivania prima di partire, scaricando questo amore sulle spalle di Beppino Englaro.
Nell’anniversario dei Patti Lateranensi la Santa Sede non poteva spiegare meglio il suo amore per la vita.


Didascali Originale: Lo studio del Duce, visto dalla sala dei redattori. Infondo il Suo tavolo.






Didascali Originale: La scrivania alla quale per molti anni Benito Mussolini ha lavorato.





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