sabato 7 febbraio 2009

Omissione di soccorso

Il Presidente del Consiglio dei Ministri è in Parlamento dal 1994, ed è stato a capo, dal 1994 al 2009, di quattro governi per un totale di circa 7 anni.
In tutti questi anni non si ricorda una sua particolare dedizione a quanti si trovavano nelle condizioni tragiche di Eluana Englaro, nè un intervento legislativo su questo argomento.
Dopo 14 anni di Parlamento e circa 7 anni a capo di un governo il Sig. Silvio Berlusconi ieri ha preso coscienza del problema e vuole risolverlo in poche ore o pochi giorni, dopo che ha avuto a disposizione anni per farlo.
Da ieri per fare ciò è in atto uno scontro istituzionale fra Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica.
Ieri Berlusconi ha detto che:
Non possiamo far ricadere su di noi la responsabilità della morte di Eluana»
Mi sentirei responsabile per omissione di soccorso nei confronti di un persona in pericolo di vita»
Se non ci fosse la possibilità di ricorrervi tornerei dal popolo a chiedere il cambiamento della Costituzione e del governo».(frasi come riportate da Il Tempo del 7.2.2009).
E' chiara la sproporzione tra l'indifferenza legislativa durata anni verso il problema del Capo del Governo e l'interessamento legislativo improcrastinabile di oggi.
E' un comportamento che fa porre, tra le altre, una domanda: in ballo c'è la vita di Eluana oppure c'è l'utilizzo della vita di Eluana per legiferare in fretta su una materia che riguarda personalmente ognuno di noi, su quello che oggi L'Osservatore Romano chiama "fine vita?

Dagli embrioni al coma vegetativo:
chi controlla l’inizio e la fine
controlla tutta la vita

La Santa Sede, i vescovi italiani e il mondo cattolico che lo ha fatto, dopo avere invitato gli italiani a non andare a votare per il referendum che aveva per oggetto la procreazione assistita con ciò che implicava, ed avere colto l’obbiettivo del non raggiungimento del quorum per potere ritenere valido il referendum, ora Santa Sede, vescovi italiani e mondo cattolico si dedicano ad Eluana Englaro per affermare la loro potestà su di essa, in questo trovando una interfaccia viva e attiva nel Sig. Berlusconi Capo del Governo italiano e di tutti i ministri uniti con lui.
Dentro a questo disegno, responsabilità individuale, facoltà di intendere e di volere, l’amore e il rispetto per gli altri non sono più elementi normali della condizione dell’uomo, ma altrettanti ostacoli.
Su un tema come quello che oggi si dibatte e sul quale in fretta si vuole legiferare, cioè di voler togliere la possibilità ad una persona di poter decidere della qualità della sua morte e di consegnare tale facoltà allo Stato con la benedizione del Papa e dei vescovi uniti con lui, si cancellano le facoltà giuridiche e esistenziali della responsabilità individuale dell’intendere e del volere assimilandoci tutti ad embrioni ed allo stato vegetativo.
Ma non siamo né embrioni né in stato vegetativo.

Testamento biologico o legislazione di fine vita?

Monsignor Eugenio Betori nel suo ultimo intervento in qualità di Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana il 30.9.2008, ha fatto una importante precisazione:
Preferisco non parlare di testamento biologico, ma di legislazione sul fine vita”.
Pare una scelta di poco conto, invece e una scelta cardinale, anche se fatta da un vescovo ed è un nuovo tratto del disegno atto ad espropriarci della possibilità personale di decidere.
Infatti testamento vuole dire che la persona dispone di se liberamente. Come chi scrive un testamento manifesta la propria volontà sovrana di consegnare le proprie sostanze a questo od a quello - per esempio anche alla Chiesa – e nessuno può decidere altrimenti, così con il testamento biologico si manifesta la propria volontà sovrana di decidere del proprio corpo.
Con la legislazione sul fine vita è invece qualcun altro – lo Stato - che decide per me. Gli atti che si stanno consumando in questo ore e giorni vanno quindi nella direzione di cancellare dall’orizzonte legislativo il testamento biologico. Di conseguenza di testamento biologico il Papa, i vescovi e il Capo del Governo con tutti i ministri uniti con lui, non vogliono sentire assolutamente parlare.

Berlusconi: “Parla di Eluana come di una ragazza «che potrebbe anche in ipotesi generare un figlio».

Tra le varie considerazioni che ha fatto il Capo del Governo c’è stata anche questa. Riferendosi ad Eluana Englaro ha detto che è una ragazza “che potrebbe anche in ipotesi generare un figlio” (da Il Tempo.it 7.2.2009).
A parte il carattere macabro dell’esempio portato a prova del fatto che Eluana è “viva e attiva” pur nel coma nel quale si trova che,unica consolazione, la salva da sentire simili argomentazioni, si può dire che, non solo per ipotesi ma realmente, esistono oramai moltissime migliaia dei così detti “figli della provetta” nella quale provetta cioè è avvenuto il loro concepimento. Dal che si dovrebbe dedurre che la provetta è “viva ed attiva” poiché è in grado di “generare un figlio”?


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